“Rispetteremo, ovviamente, quanto verrà deciso dal governo. Ma certo non era questo il tipo di provvedimento che ci aspettavamo”.

Così Giuseppe Sperduto, Presidente di Faib Confesercenti.

“L’esecutivo smentisce se stesso: i dati ufficiali del Ministero dell’Ambiente certificano che l’aumento dei prezzi alla pompa è stato in linea con il rialzo dovuto al ripristino delle accise, ma il CDM sceglie di ignorarli e di considerare comunque i gestori come pericolosi speculatori. E per questo vara un provvedimento che scarica su di essi – che non stabiliscono i prezzi e sono evidentemente l’anello più debole della filiera dei carburanti – l’ennesimo assurdo adempimento. Senza contare che c’e il rischio concreto che il prezzo possa essere influenzato in larga parte dal fenomeno – già noto agli organi di controllo e sotto gli occhi di tutti – dell’illegalità fiscale e contrattuale, che secondo le nostre stime conta per il 30% dell’erogato totale della rete. Inoltre, si esasperano ulteriormente i gestori, che già oggi espongono una decina di cartelli prezzi sulle aree di servizio. Si crea una vera e propria babele cartellonistica, utile solo ad esporre i gestori ad ulteriori sanzioni creando confusione nei consumatori. Si apre poi un vulnus nella regolamentazione europea in materia di concorrenza: siamo curiosi di sapere cosa ne pensa l’antitrust”.