L’Umbria recupera sul reddito disponibile delle famiglie consumatrici (ossia quello di cui possono usufruire, dopo aver adempiuto agli obblighi fiscali, compresi quelli relativi agli oneri sociali).

Nel 2021, rispetto al 2019, ultimo anno pre-pandemia, registra infatti un aumento del reddito pro-capite del 3,5% (in valori correnti da 18.772,3 a 19.437,4 euro), contro il +2,6% della media italiana.

Lo rileva l’indagine del Centro studi Tagliacarne e Unioncamere diffusa dalla Camera di commercio regionale. Secondo la quale si tratta del quinto miglior risultato dopo quelli di Lazio (+5,8%), Sicilia (+4,3%), Basilicata (+4,2%) e Campania (+4,1%).

L’Umbria, fatta 100 la media nazionale del reddito pro-capite delle famiglie consumatrici sale da un indice 97,4 nel 2019 a 98,4 nel 2021. In sostanza, il recupero non consente alla regione di agganciare in pieno la media italiana, ma di arrivarle a ridosso.

A livello di province, la crescita del reddito disponibile – sempre in base all’analisi – è maggiore in quella di Terni (+3,8%, 22/o incremento tra le 107 province italiane) rispetto a Perugia (+2%, 41/a posizione).

Il reddito disponibile pro capite delle famiglie consumatrici in provincia di Perugia (19.782,3 euro nel 2021) resta comunque superiore, del 6,9%, a quello in provincia di Terni (18.424,3).

A livello di reddito complessivo delle famiglie (non quindi pro capite), che rileva pertanto anche fattori come l’aumento o la diminuzione della popolazione, l’Umbria registra un incremento di reddito corrente (al netto dell’inflazione 2019-2021, che si è attestata a 1,6%) del 2,4%, superiore a +1,5% della media nazionale e quarto miglior risultato in Italia.