C’è preoccupazione da parte delle organizzazioni sindacali di categoria per il destino dei 100 lavoratori Treofan, la cui cassa integrazione, collegata ai fondi per le aree di crisi complessa, scadrà il prossimo 25 febbraio 2023. Timori che sono stati di nuovo espressi, stamani al Comune di Terni, nel corso dell’audizione in sede di commissione consiliare.

“Siamo al primo di dicembre e per i lavoratori della Treofan e per le loro famiglie, non c’è ancora uno spiraglio”, ha detto Doriana Gramaccioni, segretario generale della Uiltec Umbria, al termine dell’incontro.

“Questa mattina – ha aggiunto la sindacalista – abbiamo avuto di fatto la conferma che la Hgm, società che ha avanzato l’ipotesi di rilevare la Treofan, un piano industriale ancora non l’ha presentato al liquidatore dell’azienda e, inoltre, ancora siamo in attesa di una risposta da parte del ministero dello sviluppo economico rispetto all’interesse che sarebbe stato manifestato da altri gruppi industriali”.

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Intanto, il Mise che ha convocato i sindacati per il prossimo 23 dicembre. “Ma il tempo corre velocemente – ha detto ancora Gramaccioni – e il giorno in cui scadrà la cassa integrazione si avvicina. Alla Regione Umbria chiediamo di alzare la voce e farsi sentire presso il governo per avviare fin da subito il percorso che possa portare al rinnovo della cassa. Non possiamo permetterci di buttare in mezzo a una strada 100 famiglie”.

“Ad oggi non sappiamo se la cassa sarà rinnovata, e con che faccia ci presenteremo ai laboratori dicendo che non gli verrà rinnovata?, ha chiesto la segretaria durante l’audizione “Contemporaneamente bisogna verificare, se ancora non lo è stato fatto, tutte le possibili ed eventuali manifestazioni di interesse per dare continuità alla lunga storia della Treofan e quindi procedere a una reindustrializzare del sito. Da parte nostra – sottolinea la segretaria generale della Uiltec – sarebbe opportuno che questa azienda continui a operare nel mondo della chimica, magari con un’evoluzione rispetto alla lavorazione che l’ha da sempre caratterizzata”.

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“Ma se ciò non sarà possibile – ha aggiunto – saremo pronti a verificare i piani industriali anche di aziende non proprio aderenti alla chimica, come appunto la Hgm”. “Quello che è certo, è che il tempo dell’attesa è terminato – dice la sindacalista – È dagli inizi di settembre che il ministero dello sviluppo economico ci avrebbe dovuto ragguagliare sulle possibili soluzioni da adottare per la Treofan, rassicuranti che in una settimana ci avrebbe fornito un quadro chiaro della situazione. Di settimane ne sono passate pare che – ha concluso Gramaccioni – ma ad oggi siamo ancora al punto che il liquidatore ci dice che è aperto a tutte le ipotesi e questo è inaccettabile”.

Le interviste di Lorenzo Pulcioni …

Redazione Galileo ^[3]