In assenza di provvedimenti straordinari, potrebbero essere a rischio chiusura i crateri della ricostruzione post-terremoto: se ne è discusso nel corso di un incontro fra una delegazione di Ance Umbria, insieme ad alcuni imprenditori, e il sindaco di Norcia Nicola Alemanno.

Si tratta del primo di una serie di incontri con i sindaci del cratere umbro per segnalare le gravissime difficoltà delle imprese. Nelle scorse settimane Ance Umbria (l’associazione dei costruttori edili) aveva già segnalato ai parlamentari eletti in Umbria, alla Regione e a tutte le amministrazioni appaltanti la “gravissima situazione determinata dalla difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e dagli straordinari incrementi dei prezzi dei materiali da costruzione, negli appalti pubblici e privati”, insieme ad un rincaro straordinario dei costi dell’energia elettrica, del gas e del petrolio.

“Le imprese appaltatrici dei lavori della ricostruzione – ha spiegato il presidente di Ance Umbria, Albano Morelli – in mancanza di misure adeguate ed urgenti, saranno costrette a non acquisire nuovi appalti, ma soprattutto a sospendere i cantieri in corso di esecuzione o addirittura a risolvere i contratti di appalto in essere, pur consapevoli dei disagi che ciò potrà determinare per le comunità già colpite dal sisma”.

Lo spirito di responsabilità delle imprese, in assenza di provvedimenti eccezionali – spiegano i costruttori edili – non può prevalere sul rischio di mettere a repentaglio la sopravvivenza delle aziende stesse e l’occupazione dei propri dipendenti e “questo potrebbe avvenire non tra qualche mese, ma tra qualche giorno o al massimo tra qualche settimana”.

“Riteniamo, dunque ha aggiunto il presidente di Ance Perugia, Moreno Spaccia – che il grido di allarme della categoria debba essere fatto proprio anche dai sindaci del cratere”.