Articolata audizione, questa mattina, dei vertici Asm. Nella terza commissione, presieduta da Federico Brizi, sono intervenuti il presidente di Asm Mirko Menecali e il direttore Stefano Tirinzi. Presente anche l’assessore alle Partecipate Orlando Masselli. Audizione sugli effetti dell’applicazione della Tariffa puntuale sui rifiuti.

Tra i punti dell’intervento del presidente Menecali, che si è avvalso anche di alcune slides: “Asm non può decidere sulla modalità di tariffazione, questa spetta al Comune. La tariffa puntuale non ha lo scopo di far risparmiare i cittadini, ha il compito di indire un comportamento virtuso per ridurre l’indifferenziato.

Il calcolo della tariffa dipende da una quota fissa e da una quota variabile, la quota variabile dipende dagli svuotamenti dei contenitori per la raccolta. Nella quota variabile c’è comunque una quota fissa di 26 svuotamenti.

La dimensione dei costi del servizio è basata su un concetto di costi ed efficienza, la nuova normativa dice che chi fa questo servizio deve essere in equilibrio economico, il calcolo dunque non più sulle utenze.

Questo sistema di raccolta per evitare, soprattutto nei condomini numerosi con più di sei utenze, tante mastelle fuori dai portoni: molte mastelle, inoltre, richideono tanto personale, aumento quindi dei costi da ripartire.

Metodo di calcolo, la torta è da 21 milioni, 9 milioni di quota fissa e 11 variabile, per le utenze domestiche 12 milioni dei quali 3.5 fissi e 8.6 variabili, per le non domestiche quasi 9 di cui 6.3 e 2.5.

Noi non vogliamo dar luogo a nessuna stangata, il giusto dimensionamento della mastella può aiutare a trovare alcune soluzioni, così come una corretta informazione e un rapporto costante con i nostri utenti. È certo però che in caso di controversie legali è compito dell’azienda sostenere le proprie ragioni”.

È intervenuto anche l’asessore Orlando Masselli: “Le scelte della politica non possono fare tutto, la materia è regolamentata, le decisioni sono prese dall’Auri, la tariffa dei cittadini di Terni sono definite da tutti i sindaci dell’Umbria.

Altre maggioranze hanno votato la gara d’ambito del 2014, è in quella occasione che sono stati definiti i parametri di rifermento, molto alti, che sono oggi nell’impossibilità di essere traguardati e questo ha penalizzato sulle riduzioni tariffarie.

Il tema non è semplicemente dei costi o delle relazioni sindacali, nel 2014 Asm ha fatto una gara che non si poteva permettere e che ha portato ad accumulare debito.

Il tema dei costi è pesante, Asm non può decidere di assumere altri 40 operatori, tutti i costi che il gestore sostiene devono essere autorizzati dall’Auri e dall’autorità nazionale. Può andare incontro a sanzioni, non occorre comunque ribaltare sugli utenti maggiori costi.

Il punto centrale è la tariffa puntuale, l’uscita dal tributo è stata definita da tutti i comuni dell’ambito, i comuni che ancora non l’hanno applicata sono sanzionabili dal gestore, in quanto erano previsti nel 2017.

Il tema dell’impiantistica, il piano d’ambito prevedeva una serie di impianti, che Asm non ha potuto fare perché non aveva risorse, ora stiamo lavorando sul Pnrr proprio per reperire i finanziamenti che occorrono.

Non è vero che le utenze domestiche siano quelle più colpite. Sulla morosità questa ricadeva sui comuni, che la caricavano sul piano economico finanziario, oltre un milione di euro l’anno”.

 

M5S: “SULLA TARIC UN PASTICCIO DA DIMISSIONI”

“La giunta Latini – sostiene il gruppo del Movimento Cinque Stelle – lascia i ternani da soli in balia delle bollette pazze della Taric, nessuna sospensione dei pagamenti, nessuna soluzione proposta, solo dichiarazioni di intenti dopo aver gestito questo percorso in modo grottesco.

Avevamo invitato nella Terza commissione consiliare il presidente di Asm per comprendere come fosse possibile dare risposta ai cittadini che in questi giorni guardano con apprensione agli aumenti delle tariffe per la gestione dei rifiuti. Non è arrivata nessuna risposta.

Solo infinite chiacchiere su propositi futuri e toni minacciosi verso i ternani costretti a pagare senza indugi e senza nessun chiarimento sulla correttezza della modalità di misurazione della parte indifferenziata dei rifiuti applicata.

Abbiamo chiesto empatia verso la città e ci hanno risposto parlando di avvocati ingaggiati per perseguire i cittadini.

Curioso che Asm nelle vesti del suo presidente affermi che la tariffazione puntuale non serva per abbassare le utenze, quando invece ovunque viene utilizzata proprio per creare meccanismi premiali volti ad incentivare i cittadini a differenziare sempre con maggiore attenzione.

Per questo motivo abbiamo richiesto al presidente di Asm se non ritenga opportune le sue dimissioni visto che ad oggi l’azienda da lui seguita tra una vendita e l’altra di asset strategici e decine di consulenze date tramite affidamento diretto continua a presentare sempre il conto ai cittadini”.