Nel 2021 le esportazioni distrettuali umbre sono state pari a circa 750 milioni di euro, in crescita del 3% rispetto al 2020, sebbene scontino ancora un divario del -2,2% rispetto al 2019. Come emerge dal Monitor dei Distretti dell’Umbria, elaborato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, due distretti sui tre monitorati hanno superato il valore di esportazioni del 2019: il distretto dell’Olio umbro ha confermato una crescita nelle vendite sui mercati internazionali (+8,4% nel 2021; +4,2% nel 2020), il distretto del Mobile dell’Alta Valle del Tevere – grazie a un rimbalzo del +17,1% – ha realizzato circa 80 milioni di euro di esportazioni con un aumento del +4,0% rispetto al 2019.

Sostanzialmente in linea con il dato del 2020, il distretto della Maglieria e abbigliamento di Perugia non ha ancora completamente recuperato il valore del 2019 (-8,9%); solo la componente di maglieria ha registrato una crescita del +3,1%.

Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato di riferimento con oltre 120 milioni di euro, anche se risentono ancora di un divario rispetto al pre-crisi del -21,3%. Particolarmente rilevante la crescita registrata nel mercato cinese (+25,3% rispetto al 2020; +58,3% rispetto al 2019); tra i mercati europei hanno più che recuperato le esportazioni verso la Francia (+8,0% rispetto al 2019) grazie al contributo del distretto dell’Olio umbro, per il quale è diventato il primo partner nelle vendite internazionali.

La Russia e l’Ucraina rappresentano il 10% dell’export distrettuale umbro con percentuali maggiori per il distretto della Maglieria e abbigliamento di Perugia, che ha visto crescere il peso del mercato russo dall’8% del 2019 al 13% nel 2021, legato soprattutto a beni del lusso.

“I numeri del 2021 – commenta in una nota Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo – ci descrivono un sistema economico in ripresa. Oggi l’aumento dei costi di produzione legati all’approvvigionamento di energia e delle materie prime, insieme alle tensioni geopolitiche internazionali modificano il contesto. Nell’arco del Piano d’impresa 2022-2025 – spiega – intendiamo supportare l’economia reale con un programma dedicato alle iniziative del Pnrr”.