Creare comunità di autoconsumo di energie rinnovabili per risparmiare e condividere le risorse. E’ questo l’obiettivo delle comunità energetiche avviate dal Comune di Narni in via sperimentale.

“L’evoluzione della tecnologia e della normativa europea – spiega l’amministrazione comunale – apre la strada a modelli innovativi di gestione dell’energia, la quale punta alla centralità del cittadino come consumatore e produttore. Ad esso deve essere garantito un accesso più equo e sostenibile al mercato dell’energia elettrica”.

Con queste premesse il Comune di Narni ha identificato con selezione pubblica otto soggetti aggregatori con cui poter iniziare a dialogare per la realizzazione delle prime comunità energetiche.

“Si tratta – spiega ancora la nota dell’ente – di associazioni tra cittadini, attività commerciali, enti locali oppure imprese che decidono di unirsi per la realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile per la condivisione e l’autoconsumo. In questo modo tutte le realtà presenti nello stesso stabile, oppure collegate alla stessa cabina elettrica, potranno dotarsi di un impianto condiviso per l’autoproduzione immediata, oppure stoccarla in sistemi di accumulo per utilizzarla quando necessario”. “Gli impatti positivi sono numerosi – afferma l’assessore all’ambiente Alfonso Morelli – riguardano le persone, le entità e le comunità coinvolte. Poi – aggiunge – ci sono risvolti ambientali, come la lotta al riscaldamento globale attraverso il fotovoltaico, ed economici grazie agli incentivi previsti dalla legge per promuovere la transizione energetica.

Con questi sarà possibile utilizzare il bonus casa e il superbonus 110 per cento per abbattere i costi di costruzione degli impianti”. L’assessore sottolinea anche gli aspetti sociali. “Grazie alla condivisione degli impianti e dell’energia prodotta – spiega – sarà possibile ottenere dei vantaggi economici per i membri della comunità. Inoltre il Comune parteciperà, dove possibile, attivamente nelle comunità energetiche che si andranno a formare mettendo a disposizione anche spazi pubblici per la realizzazione degli impianti. I benefici economici saranno destinati a combattere la povertà energetica sostenendo l’inclusione sociale”.