Il coordinamento donne della Cgil di Terni, la Cgil dell’Umbria e l’ufficio politiche di genere della Cgil nazionale esprimono “preoccupazione” per l’imminente scadenza del bando del Comune di Terni che interessa anche lo spazio affidato alla Casa delle Donne, dato che – spiegano - nei criteri dell’affidamento “non sono specificati in alcun modo l’obiettivo del contrasto alla violenza di genere né è presa in considerazione la prosecuzione delle attività e dei progetti che la Casa delle Donne ha messo in campo in 9 anni di impegno, a favore del protagonismo delle donne”.

“La Casa delle Donne di Terni – sottolineano in una nota congiunta Barbara Silvestrini, coordinatrice delle donne della Cgil di Terni, Maria Rita Paggio, segretaria generale della Cgil dell’Umbria, e Lara Ghiglione, responsabile politiche di genere della Cgil nazionale - è l’unica esperienza di questo genere in tutta la regione Umbria e ha promosso molte iniziative, tra le quali lo sportello antiviolenza, di ascolto, orientamento e di consulenza legale, laboratori e corsi di formazione, assemblee e manifestazioni, mostre, presentazione di libri e attività di mutuo aiuto”.
Una realtà associativa, sottolineano dalla Cgil, ormai riconosciuta in ambito cittadino che richiede “una valorizzazione sul piano sociale”. “Il Comune di Terni, invece – prosegue la nota – si muove in una direzione opposta e non sembra interessato alla prosecuzione di un progetto che è diventato parte integrante dei beni a disposizione della comunità, in termini di relazioni tra le persone, per dare senso agli spazi urbani e per tentare di intervenire sulla solitudine, che è il primo elemento di fragilità delle persone”.
Per la Cgil questo luogo ha bisogno di “un rinnovato impegno” che coniughi “politiche di genere e promozione dei diritti e delle esperienze prodotte dalle donne e per le donne”.
Per queste ragioni la Cgil di Terni, la Cgil dell’Umbria e la Cgil nazionale saranno al fianco della Casa delle Donne nella battaglia per mantenere la realtà associativa e per rivendicare maggiore attenzione e un riconoscimento politico al sostegno e alla visibilità delle donne.