“Il Novecento a Terni, un secolo di passioni”, è l’ultima fatica letteraria di Franco Giustinelli, pubblicato da Edizioni Thyrus. Il libro racconta le vicende della città industriale, nata sul finire dell’800, che per prima in Umbria si è dovuta misurare con i problemi e le contraddizioni della modernità.
Su di essa e i suoi abitanti dispiegano i loro effetti avvenimenti e decisioni, locali e nazionali, sempre più intrecciati, tanto che Pietro Farini vi scoprirà, agli inizi del secolo e dopo lo sciopero mezzadrile di Narni e Sangemini, un universo di protagonisti per lui del tutto impensabile. Sarà poi il fascismo, con le sue “avventure” belliche, a trascinarla, come il resto del Paese, nella catastrofe dalla quale potrà riscattarsi grazie all’azione resistenziale della brigata Gramsci e dei volontari della divisione Cremona.
La seconda metà del secolo inizia quindi all’insegna della ricostruzione morale e materiale della comunità, che non frena però la crisi del modello di città-fabbrica che ne aveva favorito lo sviluppo. Di fronte alla fine dei partiti e della Prima Repubblica anche la Sinistra del “Buon Governo”, che però è divisa e ancorata a schemi superati, dovrà poi cedere il passo a una Destra sotto mentite spoglie qual è quella berlusconiana. Nemmeno la nascita de L’Ulivo, per i suoi contrasti insanabili, riuscirà a fermare questo processo.
A Terni si assiste anche alla fine della presenza pubblica nell’economia: la bandiera tedesca sventolerà per un trentennio su viale Brin, mentre l’apparato produttivo continuerà a perdere occupati. Le speranze sono ora riposte nel recente ritorno dell’Ast e dell’Enel in mani italiane e nell’avvio della nuova avventura della chimica verde e dell’idrogeno, ma le prospettive della politica appaiono nebulose, e non solo quelle di Palazzo Spada.
Il racconto che emerge da tutte queste vicende è popolato da numerosi protagonisti e, alla luce di una lettura “da sinistra”, offre la rappresentazione di una città la cui classe operaia seppe farsi classe dirigente.
La presentazione del libro, uscito in questi giorni, avverrà in autunno.
Note biografiche dell’autore:
Franco Giustinelli è nato a Terni nel 1940. Laureato in Pedagogia, nel 1956 fa parte della Segreteria della FGCI. Nel 1960 si iscrive al PCI, per il quale a 24 anni entra nella Giunta Comunale di Ezio Ottaviani, e poi in quella di Dante Sotgiu, con la responsabilità dell’Urbanistica e dell’Edilizia.
Dal 1975 al 1983 è assessore regionale, quindi capogruppo. Viene eletto in Senato per due legislature.
È ancora consigliere comunale a Terni dal 1990 al 1996 e vicesindaco tra il 1992 e il 1993. Membro della Segreteria provinciale, di quella regionale e dell’Assemblea nazionale del PDS, ne presiede anche, negli anni ‘90, la Direzione umbra. Attualmente milita nel Partito Democratico.
Presidente dell’ICSIM (Istituto per la Cultura e la Storia d’Impresa “Franco Momigliano”) dal 1995 al 2013.
Allievo di Aldo Capitini, pubblica con La Nuova Italia, Razzismo, Scuola, Società, col quale nel 1994, vince il Premio Nazionale di Pedagogia Pescara. Nel 1996, con Alberto Provantini, pubblica Con Ezio, per le Edizioni Thyrus, nel decimo anniversario della scomparsa dell’ex sindaco. Nel 2005 pubblica con Rubbettino Editore Letteratura e pregiudizio. Diversità e identità nella cultura greca, con prefazione di Walter Veltroni. Condirettore della rivista di studi storico-sociali “Umbria Contemporanea”, fondata da Raffaele Rossi e poi diretta anche da Tullio Seppilli, è autore di articoli e saggi sulla politica del territorio e sulla storia dell’Umbria.