
PERUGIA – Il silenzio dei pascoli è stato rotto da un nuovo allarme. Nelle ultime settimane, gli allevatori umbri – soprattutto in Valnerina e nello Spoletino – hanno iniziato a segnalare casi sospetti di Malattia della Lingua Blu, una patologia virale che colpisce ovini, bovini e altri ruminanti.
Confagricoltura Umbria ha raccolto il grido d’allarme della categoria, esprimendo forte preoccupazione per la diffusione del virus, che – pur non essendo pericoloso per l’uomo – rischia di compromettere seriamente l’economia zootecnica regionale.
“Apprezziamo la tempestività dell’assessore Simona Meloni – ha dichiarato Matteo Pennacchi, presidente del settore Zootecnia di Confagricoltura Umbria – ma ora servono interventi rapidi negli allevamenti: trattamenti repellenti, monitoraggio costante e un quadro sanitario sempre aggiornato”.
I sintomi – dalla febbre alta alla lingua bluastra, passando per salivazione e zoppia – non lasciano dubbi, e Confagricoltura invita tutti gli allevatori a contattare subito i servizi veterinari in caso di sospetto.
La Regione si è già attivata per contenere la diffusione e sta valutando la possibilità di indennizzare le spese per gli animali deceduti, un segnale che Pennacchi definisce “importante” in assenza di ristori ministeriali.
“Ora è il momento di agire uniti – conclude Pennacchi – perché senza sinergia tra politica, istituzioni sanitarie e associazioni di categoria, il comparto rischia di subire un colpo durissimo”.