Cerca

TERNI – Tocca anche la città di Terni l’operazione antimafia scattata all’alba di martedì, che ha portato all’arresto di 30 persone di origine nigeriana, ritenute appartenenti a una potente organizzazione criminale di stampo mafioso. L’inchiesta, di portata nazionale ed europea, è stata condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Sassari e dal Servizio Centrale Operativo di Roma, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari.

Secondo quanto emerso, l’organizzazione avrebbe avuto la sua base principale a Sassari, ma con diramazioni ramificate in tutta Italia e anche all’estero. Oltre che in Sardegna, i blitz hanno interessato le province di Genova, Verona, Caserta, Siena, Isernia e, appunto, Terni.

Nel capoluogo umbro le forze dell’ordine hanno eseguito perquisizioni e arresti. Secondo le ipotesi accusatorie, alcuni soggetti legati al sodalizio avrebbero operato anche nella provincia, mantenendo contatti con la rete criminale e contribuendo al sistema di riciclaggio dei proventi illeciti.

Le indagini si sono basate su un vasto impianto probatorio, costruito grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali, sistemi di videoripresa e controlli telematici. È così che gli investigatori hanno ricostruito la fisionomia di una presunta associazione a struttura verticistica, con regole interne rigidamente codificate e veri e propri riti di affiliazione, simili a quelli delle mafie tradizionali.

L’organizzazione avrebbe preso il controllo di alcune zone centrali di Sassari, instaurando un clima di terrore, soprattutto attraverso la gestione di numerose piazze di spaccio. I proventi, secondo gli inquirenti, venivano in parte reinvestiti in Nigeria per l’acquisto di immobili di pregio, e in parte utilizzati per l’acquisizione forzata di attività commerciali nella stessa Sassari. Le testimonianze raccolte parlano di intimidazioni e attentati contro chi provava a ribellarsi.