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Nella mattinata di sabato il vicesindaco di Terni  Riccardo Corridore ha firmato un’ ordinanza per l’adozione di misure precauzionali in seguito all’incendio che si è  verificato nel’impianto di Fare Futuro srl,  sito in via A.M. Angelini n.41, a Maratta.

Il provvedimento sindacale,  entro il raggio di 3 km dall’incendio, ordina il divieto di:
a.  raccolta e consumo di prodotti alimentari coltivati;
b.  raccolta e consumo di funghi spontanei;
c.  pascolo e razzolamento degli animali da cortile;
d.   consumo di alimenti di origine animale (uova, latte e derivati) prodotti in loco;
e.    utilizzo dei foraggi e cereali coltivati all’esterno e destinati agli animali.

Inoltre è fatto obbligo al gestore dell’impianto Fare Fururo Srl di ottemperare a quanto stabilito dai VVFF in ordine alla verifica e alla messa in sicurezza dei luoghi, tramite  l’impiego di un tecnico qualificato e di una ditta specializzata.
L’ordinanza sottolinea che la mancata ottemperanza  comporta l’applicazione dell’art.650 C.P: “Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a ducentosei euro”.

 

Ennesimo rogo di rifiuti a Terni, Thomas De Luca (M5S): “Ordinanza di interdizione su 3 km dopo 18 ore quando sulla stessa area non c’è stata alcuna comunicazione ai cittadini, semplicemente di chiudere le finestre”

Alle 13.30 di oggi, sabato 13 luglio, a distanza di 18 ore esatte dell’incendio divampato nel tardo pomeriggio di ieri a Maratta, è stata pubblicata l’ordinanza sul sito del Comune di Terni che vieta il consumo di alimenti coltivati e di origine animale, allevati in loco, in un raggio di 3 km. Ci chiediamo come sia possibile che nessuno nella giornata di ieri abbia anche solo comunicato alla cittadinanza residente nella stessa area di tenere chiuse le finestre. Questo significa chiudere i cancelli dopo che i buoi sono scappati. Per l’ennesima volta si ricomincia con il solito giro di campionamenti, tutto a danno degli agricoltori e allevatori, che porterà ad un nulla di fatto. Chissà che non troviamo magari nuovamente una positività di PCB negli alimenti di origine animale per ribadire che la contaminazione è di origine industriale. La scoperta dell’acqua calda. Ma tanto a Terni va tutto bene.

Thomas De Luca portavoce per l’Umbria e consigliere regionale Movimento 5 Stelle