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La Seconda Commissione dell’Assemblea legislativa ha approvato a maggioranza il disegno di legge della Giunta regionale che detta ‘norme in materia di ricostruzione degli edifici di proprietà privata danneggiati dal sisma del 1997’. Esso mira a fornire alle Amministrazioni  strumenti utili a chiudere gli ultimi interventi finanziati e definire le relative pratiche amministrative, al fine di portare definitivamente a conclusione il processo di ricostruzione post sisma degli edifici di proprietà privata danneggiati dal sisma del 1997.

Nella seduta odierna la Commissione ha anche espresso parere favorevole alla “Variazione al bilancio di previsione della Regione Umbria 2024-2026” predisposto dalla Giunta di Palazzo Donini. Il documento prevede la riduzione di alcuni capitoli di spesa al fine di reperire circa 6 milioni di euro quale contributo della Regione al concorso degli obiettivi di finanza pubblica per il 2024 e di 190mila euro (per gli esercizi 2024-26) per alimentare il Fondo speciale per far fronte agli oneri derivanti da provvedimenti legislativi regionali in corso di perfezionamento.

Terremoto ’97, la Regione chiederà indietro il contributo anche ai cittadini incolpevoli. Thomas De Luca (M5S): “Il Movimento ha votato convintamente contro. Controlleremo una ad una le pratiche per verificare che le deroghe siano applicate a tutti e non solo ad alcuni”

Lo avevamo annunciato ed alla fine è successo. Stamattina è stata approvata dalla II Commissione il disegno di legge promosso dalla presidente Tesei “Norme in materia di ricostruzione degli edifici di proprietà privata danneggiati dal sisma del 1997”. Secondo quanto previsto al comma 14 dell’art.1 si afferma che “il mancato rispetto dei termini comporta la decadenza dal contributo ed il recupero delle somme erogate, maggiorate dagli interessi legali”.

In parole povere la Regione Umbria, con la sola esclusione di chi ha fatto causa alle ditte, chiederà indietro e poi recupererà coattivamente l’intero contributo concesso a tutti coloro che non hanno concluso e certificato la fine dei lavori. Questo significa che le centinaia di famiglie che in maniera incolpevole non sono riuscite ancora a portare a termine i lavori per la ricostruzione delle loro case vedranno la Regione bussare alla loro porta e chiedere indietro l’intera somma.

La maggior parte di queste famiglie si trovano nel territorio folignate. L’11 giugno, il giorno dopo le elezioni amministrative la legge approderà in consiglio regionale. Se questa dovesse essere approvata centinaia di famiglie o gli eredi di coloro che beneficiarono del contributo rischierebbero di dover restituire alla regione decine o centinaia di migliaia di euro anche qualora non abbiano alcuna colpa su questi ritardi ed abbiano eseguito correttamente tutti i lavori finanziati.

Il Movimento Cinque Stelle ha votato convintamente contro questa legge. È impossibile non mettersi le mani nei capelli davanti alla giustificazione addotta dalla Giunta regionale che l’impossibilità di accertare la congruità e veridicità dei lavori svolti senza chiedere indietro l’intero contributo derivi da normativa nazionale. Loro che governano il paese da due anni e da cinque la Regione Umbria non hanno mai trovato l’occasione di porre rimedio correggendo la legge. A questo punto lo facciano ora. Da parte nostra oltre a confermare convintamente il nostro voto contrario, verificheremo una ad una le centinaia di pratiche interessate dall’applicazione della norma per verificare che la deroghe previste siano a beneficio di tutti e non ad esclusivo beneficio di alcuni.

Thomas De Luca – Consigliere M5S Assemblea Legislativa dell’Umbria