Oggi, in piazza Vittorio Veneto a Perugia, 150 studenti delle scuole secondarie di secondo grado hanno partecipato alla campagna educativa itinerante “Una vita da social”, realizzata dalla Polizia di Stato, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Tale campagna si inserisce nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli che si trovano ad affrontare quotidianamente i minori che utilizzano la Rete.

Alla presenza del Vicario del Prefetto della Provincia di Perugia, Nicola De Stefano,  del Vicario del Questore della provincia di Perugia, Maria Grazia Corrado, dell’Assessore del Comune di Perugia, Luca Merli, del Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Sergio Molinari, del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Carlo Tomassini, del Comandante della Sezione Polizia Stradale di Perugia, Francesco Cipriano e del Dirigente del COSC Umbria, Michela Sambuchi, gli studenti del Liceo Scientifico “G. Alessi” e del Liceo Artistico “Bernardino di Betto” sono stati accolti all’interno del truck della Polizia Postale, allestito con un’aula didattica multimediale, ove si sono potuti confrontare con gli operatori specializzati della Polizia Postale, della Polizia Stradale sui temi della sicurezza online e su strada, con un linguaggio semplice e adatto a tutte le fasce di età.

Ancora una volta il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale e delle Comunicazioni Umbria è sceso in campo al fianco delle scuole con un unico grande obiettivo: “fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non faccia più vittime”.

L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è quello di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”.

I ragazzi hanno, inoltre, potuto approfondire il tema della sicurezza stradale e della prevenzione dei reati a sfondo discriminatorio, acquisendo una maggiore consapevolezza sulla tutela dei diritti umani grazie alla presenza di personale specializzato dell’Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

Oggi, infatti, capire i ragazzi non è sempre un compito agevole per gli adulti, soprattutto quando si tratta di comprenderne i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi cognitivi inerenti i diversi gruppi di riferimento che compongono il variegato universo giovanile.

Giovani che sempre più spesso restano “contagiati” da modelli sociali trasgressivi completamente sconosciuti ai genitori.

Per fare della “Rete” un luogo più sicuro occorre continuare a diffondere una cultura della sicurezza online in modo da offrire alle nuove generazioni occasioni di riflessione ed una educazione corretta per un uso consapevole degli strumenti digitali.

I social network, infatti, sono ormai uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager, da cui si evince l’importanza delle attività di prevenzione.