Non ci sono solo cattive notizie riguardanti il mondo della sanità. Capita sovente che dei cittadini avvertano il bisogno di ringraziare il personale sanitario che li ha curati in un momento difficile della loro vita. E’ il caso di S. C., un sessantenne ternano, che a giugno dello scorso anno ha avuto un problema di quelli seri. “Rispondendo all’invito della Regione Umbria, di sottopormi ad uno screening oncologico – afferma l’uomo – ho avuto la brutta sorpresa di riscontrare un Sof (Sangue Occulto nelle Feci) positivo. Mi sono dunque sottoposto ad una colonscopia a seguito della quale mi è stato diagnosticato un tumore al colon.
Mi sono affidato alle cure del Reparto di Chirurgia Colonproctologica dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria ed il 24 agosto sono entrato in sala operatoria dove sono stato sottoposto ad un intervento di emicolectomia destro per l’asportazione della lesione. L’intervento, effettutato dal dottor Daniele Giuliani e la sua equipe, con tecnica laparoscopic,a è perfettamente riuscito, tanto che nel giro di pochi giorni sono tornato a fare la vita di sempre. A seguito di questa esperienza – continua S. C. – mi sento di esprimere la mia gratitudine all’intero reparto diretto dal dottor Marco Coccetta: dirigenti medici, personale infermieristico, O.S.S., che durante la settimana della mia permanenza in ospedale ho avuto modo di apprezzare per le qualità professionali ed umane, dimostrate nei miei confronti e di tutti i pazienti presenti nel reparto.
Un ringraziamento particolare desidero farlo al dottor Daniele Giuliani il quale, con la sua professionalità, fin dalla prima visita, poi nelle fasi successive del ricovero e dell’intervento, ma anche dopo le mie dimissioni, mi ha seguito con attenzione, trasmettendomi la serenità necessaria ad affrontare il momento per me certamente non facile. Siamo abituati – conclude il sessantenne ternano -, a leggere quotidianamente di critiche rivolte alla sanità pubblica ed a sentir parlare di disservizi. Ecco, io sono uno di quelli che ha toccato con mano che il nostro ospedale funziona. Credo che spesso i disservizi non dipendano dal personale dipendente, che da parte sua svolge nel modo migliore e con grande umanità il proprio lavoro”.
Nella segnalazione del sessantenne si evidenzia l’importanza che ha la prevenzione. Nel suo caso, infatti, il fatto di aver accolto l’invito della Regione a sottoporsi a screening per verificare la presenza di sangue occulto nelle feci, gli ha probabilmente salvato la vita.