Cerca

La Regione Umbria, per cause ancora misteriose, era stata esclusa dalle recenti procedure concorsuali bandite da A.D.M. A causa di questa scelta, non oculata, negli ultimi anni non sono stati assegnati neo assunti agli Uffici Monopoli e Dogane in Umbria.

Già da tempo CGILFP – CISLFP – UILPA , avevano segnalato alla Direzione Centrale la situazione di sottorganico in cui versano gli Uffici dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli in Umbria, situazione che assumerà contorni drammatici con i pensionamenti in corso e prossimi venturi.

Grazie alla perseverante azione di CGILFP – CISL –UILPA ed alla sollecitudine del Direttore territoriale, recentemente è stata attivata la mobilità nazionale tramite interpello per 20 posizioni, che ha avuto riscontro per sole 7 unità, di cui 6 assegnate alle Dogane, Ufficio di Perugia e Ufficio di Terni, ed 1 coworking dipendente dalla Direzione Centrale di Roma. Di fatto rimane irrisolta la drammatica situazione, in particolare quella dell’Ufficio Monopoli Umbria, già più volte denunciata.

Per tale motivo chiediamo all’Agenzia di indire un nuova procedura, anche a domanda, di mobilità nazionale, aperta anche ai neoassunti, così da colmare le 14 posizioni rimaste scoperte. Questi giovani colleghi hanno già manifestato interesse per la regione Umbria, ma non hanno potuto partecipare alla richiamata procedura di mobilità, in quanto ancora nel periodo di prova. Le procedure della funzione pubblica lo consentirebbero.

Si tenga conto dell’evoluzione della logistica che vede l’Umbria ricoprire un ruolo crescente a livello nazionale, della riorganizzazione dell’Agenzia, che non si può fare senza personale, specie nel settore giochi, settore meritevole di particolari e delicati controlli, vista la sua rilevanza economica e sociale.

CGILFP – CISLFP –UILPA restano fiduciosi di trovare ascolto nell’Amministrazione, che saprà accogliere le nostre istanze, come già avvenuto recentissimamente a livello di Direzione Territoriale e nei vertici massimi dall’Agenzia, nell’interesse del suo operato e di quello dei giovani colleghi intenzionati a lavorare in Umbria. – Questa battaglia serve a far sì che l’Umbria non resti indietro, ma che anzi sia una locomotiva trainante del treno Italia. Non capirlo sarebbe un grave errore strategico.