“Il territorio orvietano è un esempio emblematico di come le politiche nazionali e regionali, con la complicità degli amministratori locali, stiano continuando ad impoverire i servizi sanitari pubblici, tagliando sul personale, sulle prestazioni ambulatoriali e ospedaliere, rendendo difficile se non impossibile per le fasce più deboli e fragili accedere alle cure adeguate”. Lo afferma in una nota la Funzione Pubblica Cgil di Terni, che prende spunto dalle recenti parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha parlato del Servizio sanitario nazionale come di un “patrimonio prezioso da difendere”.
“Cosa che non si sta facendo sul nostro territorio – scrive il sindacato – nonostante, non più tardi di qualche mese fa, il direttore della Usl Umbria 2 promettesse grandi cose per Orvieto, per la sanità di base e per il suo ospedale. Qualcuno ha dato anche credito a queste favole, ma ormai è chiaro a tutti che per Orvieto non c’è niente, anzi è stata già decisa la dismissione del distretto sanitario.  Ascolteremo con interesse la discussione in Consiglio Comunale quando i consiglieri troveranno il tempo per affrontare tale argomento”.

Intanto, la Cgil rilancia la mobilitazione in difesa della sanità pubblica: “La prevenzione, la cura e la riabilitazione, mai come ora, stanno diventando privilegi per pochi – afferma Valentina Porfidi, segretaria generale della Fp Cgil di Terni - Il bene prezioso della salute delle persone non è più un obiettivo primario della politica, tantomeno del governo Meloni. Sono in affanno anche le Regioni virtuose, quelle che nel servizio sanitario regionale pubblico ci hanno sempre creduto e investito, figuriamoci quelle come la nostra, l’Umbria, in cui di Sistema Sanitario Regionale pubblico è rimasto ben poco. Lo abbiamo visto con il fallimento del Piano regionale per l’abbattimento delle liste d’attesa, nonostante la Regione abbia versato nelle tasche dei privati milioni di soldi pubblici. E lo leggiamo nella delibera regionale emanata s settembre, che illustra un “Piano di efficientamento e riqualificazione del Sistema Sanitario Regionale” che rappresenta sostanzialmente un taglio di fondi mascherato con una razionalizzazione e riqualificazione della spesa”.
Insomma, secondo la Cgil, dal territorio di Orvieto a quello nazionale, è necessario riflettere sulle parole di Mattarella: “Bisogna difendere il Sistema sanitario nazionale, patrimonio prezioso, e allora è necessario partecipare, far sentire le nostre voci, a partire da sabato 7 ottobre a Roma, nella grande manifestazione La Via Maestra, in difesa dei principi Costituzionali, per difendere i diritti di tutte e tutti, anche di quelli che non hanno voce per farsi ascoltare”.