
“Dopo soli quattro giorni dal grave episodio di accoltellamento ad un Assistente Capo della Polizia Penitenziaria del carcere di Spoleto questa mattina un detenuto di origini tunisine ha aggredito un Sovrintendente gettandogli improvvisamente addosso una pentola di acqua bollente e colpendolo al volto procurandogli delle ustioni di primo grado che l’ospedale di Spoleto, dove poco dopo è stata accompagnato ha giudicato guaribili con sette giorni di prognosi iniziale”. A dare la notizia è il segretario nazionale per l’Umbria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Fabrizio Bonino.
“L’aggressione”, prosegue, “
Donato Capece, Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, esprime la solidarietà del primo Sindacato del Corpo al Sovrintendente di Polizia rimasto ferito e denuncia: “servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. La Polizia Penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze per l’incapacità di una Amministrazione che non riesce ad intercedere ai livelli politici competenti, anch’essi sicuramente non esenti da gravi responsabilità”. E il SAPPE denuncia le ipocrisie e la diffusa indifferenza dell’Amministrazione Penitenziaria, a cominciare dai vertici del Provveditorato regionale di Firenze e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria: “Siamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno e non sono minimamente considerati da parte di questa amministrazione matrigna, i cui vertici sono responsabili di queste inaccettabili violenze”.