Alla luce delle dichiarazioni a mezzo stampa dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle sulla presunta chiusura del reparto di Pediatria del “San Matteo degli Infermi” conseguente – secondo gli esponenti politici – all’avviso bandito dall’azienda sanitaria per la nomina quinquennale del nuovo direttore della Struttura Complessa di Foligno – Spoleto, la Direzione Strategica della Usl Umbria 2 si trova costretta a replicare per fornire alla cittadinanza la corretta lettura del provvedimento, scevra da dichiarazioni strumentali e da dannosi (per il territorio, per la sanità pubblica locale e per i professionisti che vi operano) quanto ingiustificati allarmismi.

Si ricorda anzitutto che nel vecchio Piano Sanitario Regionale e negli atti di programmazione delle precedenti giunte regionali è stata prevista la direzione unica di Pediatria nelle due sedi di Foligno e Spoleto tanto che la precedente direzione aziendale aveva nominato, nel 2019, il dottor Maurizio Stefanelli quale primario della “Struttura complessa unica degli ospedali di Foligno e Spoleto”.

La programmazione regionale ed aziendale indicava quindi un unico responsabile di struttura complessa per entrambi i nosocomi e l’avviso bandito oggi dalla Usl Umbria 2 non fa altro che prevedere la sostituzione del professionista in quiescenza (dott. Stefanelli) e garantire stabilità e prospettive ad una struttura ospedaliera guidata attualmente da un direttore “facente funzioni” (la dott.ssa Beatrice Messini).

Va da sé che trattandosi di un’unica struttura complessa presente in due poli ospedalieri, la stessa dovrebbe essere, come avviene in tutta Italia, differenziata per ruolo e funzioni.

Questa è d’altronde la mission del gruppo di lavoro tecnico per la definizione e realizzazione del progetto “Terzo Polo ospedaliero dell’Umbria”, che ovviamente interessa anche altre Unità Operative quali ad esempio la Chirurgia, l’Ortopedia, la Cardiologia.

Lo slogan, vuoto di contenuti ma utilizzato costantemente, di “ennesimo smantellamento della sanità Spoletina” è ben lontano dalla realtà dei fatti visti gli ingenti finanziamenti, PNRR ma non solo, che ricadono sul territorio e i progetti regionali e aziendali avviati o già portati a compimento.

Ne citiamo soltanto alcuni: la realizzazione di nuove strutture intermedie di assistenza e cura quali la Casa della Comunità, l’Ospedale di Comunità, la COT, Centrale Operativa Territoriale; l’acquisizione di tecnologie e impianti di ultima generazione quali l’acceleratore lineare multienergia, completo di Tac simulatore per Radioterapia e l’installazione di un impianto ultramoderno per i trattamenti di dialisi; l’impegno straordinario, facilmente riscontrabile negli atti ufficiali, per l’adeguamento e il rafforzamento della dotazione organica, in particolare nell’ambito della dirigenza medica e chirurgica. Esclusivamente per Spoleto la Usl Umbria 2 ha previsto l’ingresso di 5 dirigenti Cardiologi e di un dirigente medico di Medicina Fisica e Riabilitativa, ha attivato mobilità per specialisti di Malattie Infettive e Medicina Interna e ha bandito in queste settimane concorsi aziendali, che interesseranno ovviamente anche la sede di Spoleto, per 4 nefrologi, 7 dirigenti di Radiodiagnostica e 15 dirigenti di Medicina di Emergenza Urgenza.

A ciò si affiancano il potenziamento delle attività di chirurgia robotica e la prossima attivazione della Chirurgia testa – collo, che farà del “San Matteo degli Infermi” il polo regionale di riferimento in questo ambito.

Le attività ospedaliere sono in grande ripresa, rispetto all’anno precedente il 2022 ha segnato un incremento del 45% della degenza ordinaria e del 27% della degenza in day hospital /day surgery; si è passati complessivamente da 2663 a 3727 ricoveri con un’ulteriore costante e progressiva crescita nel primo semestre del 2023.

Si tratta di risultati, progetti concreti e iniziative di grande impatto e importanza che confermano l’impegno della Direzione Strategica dell’Azienda Usl Umbria 2, in linea con le indicazioni della Regione Umbria, per fornire risposte ai vecchi e nuovi bisogni della popolazione di Spoleto e della Valnerina.