Nella mattinata di oggi il sindaco Bandecchi, nella sua veste di ufficiale di governo, ha iscritto nei registri di stato civile la nascita di un bambino e ne ha sancito il riconoscimento da parte sia della madre biologica che di quella d’intenzione. Si tratta di una coppia di donne unite civilmente, residenti a Terni.
“Non spetta a me entrare in disamine di tipo ideologico e forse neanche di tipo giuridico – dichiara Stefano Bandecchi – ho affrontato il tema con pragmatismo, mosso dall’intento di dare risposte concrete a problemi reali, che riguardano due mie concittadine e che più in generale riguardano il diritto alla cittadinanza e alla famiglia di un minore. Ho semplicemente voluto tutelare quel minore perché senza iscrizione allo stato civile vengono meno nei suoi confronti tutti quei diritti che sono, giustamente, assicurati ad ogni altro bambino, dall’assistenza sanitaria, alla identità, alla famiglia.
Se quel bambino fosse nato all’estero, sarebbe stato trascritto dall’ufficiale di stato civile senza alcun problema, ma – nato in Italia – viene a trovarsi in un vuoto normativo che mi auguro il legislatore colmi quanto prima, come auspicato dalla stessa corte costituzionale.
Io ho inteso procedere nella direzione che altri sindaci hanno voluto con coraggio intraprendere, mi limito a citare i sindaci di Milano, di Padova e di Savona.
Oggi ho proceduto, nel mio studio, alla firma alla presenza delle due mamme alle quali auguro serenità, benessere e soprattutto di godersi la propria famiglia. Il loro progetto di famiglia merita rispetto, condivisione e rappresenta una ricchezza per la nostra città. So che il compito genitoriale è diventato per tutti non semplice e che occorrono tanta attenzione, tenacia e amore”.
Il Popolo della Famiglia: “I bambini nascono da uomo e donna, la forzatura di un Sindaco non cambia la realtà”
«È deludente come il sindaco Bandecchi, pur di compiacere ad una cerchia ristretta di associazioni e di interessi particolari, porti avanti azioni con forzature giuridiche ed amministrative, in barba anche ad una recente Circolare del Dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Ministero dell’Interno che ritiene lecito il rifiuto di trascrizione di un atto di nascita estero dove risultano due padri, o due mamme (Circolare che richiamava i contenuti della sentenza della Cedu di Strasburgo dello scorso 22 giugno).
Il bambino in questo caso è nato a Terni, in una situazione dai contorni giuridici ancora più dettagliati e che dimostra come il sindaco ha voluto agire in modo autonomo ed in barba alla legislazione nazionale.
Una iniziativa, quella della trascrizione, che conferma quello che avevamo sempre sospettato in merito all’assenza di veri contenuti politici e programmi di sviluppo che la città invoca e supplica. I cittadini ternani avevano respinto nel 2018 questa deriva politica con l’elezione di Leonardo Latini, un amministratore che non ha mai nascosto il suo sostegno alla famiglia naturale; dopo il polverone di propaganda elettorale di maggio, Terni si accorge che, come Milano, Roma e Firenze, anche il suo sindaco ha i calzini arcobaleno.
Il Popolo della Famiglia chiede l’intervento della Prefettura non perché venga cancellato l’atto di nascita, ma l’incauta trascrizione del sindaco Bandecchi che ha autorizzato uno stato di famiglia non conforme all’ordinamento vigente».
Ufficio stampa – Popolo della Famiglia Umbria