
Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Città di Castello, a seguito di querela presentata da una donna, hanno denunciato un uomo – cittadino italiano, classe 1972 – indagato per il reato di molestie, minacce e detenzione abusiva di armi.
In sede di denuncia, la vittima ha raccontato che, in seguito alla fine della relazione con il 50enne, questo aveva iniziato a molestarla con numerose telefonate, nel tentativo di convincerla a riallacciare il rapporto sentimentale.
Con il passare del tempo, le chiamate si erano fatte sempre più insistenti e l’uomo era arrivato persino a minacciarla. Tale situazione aveva ingenerato nella donna uno stato di preoccupazione e ansia che l’avevano indotta a chiedere aiuto alla Polizia di Stato.
Dagli accertamenti dei poliziotti è emerso che l’uomo era titolare di licenza di porto d’armi e, per questo motivo, si sono portati presso l’abitazione del 50enne dove hanno provveduto al ritiro cautelare delle armi, delle munizioni e della licenza, in attesa delle determinazioni della Prefettura di Perugia.
Nell’ambito del ritiro delle armi e delle munizioni, gli agenti hanno anche constatato la presenza di una canna di fucile per la quale non era stata effettuata la prevista denuncia all’Autorità di Pubblica Sicurezza.
L’art. 38 del TULPS prevede, infatti, che chiunque detiene delle armi, munizioni – o parti di esse – deve farne denuncia entro le 72 ore successive all’acquisizione della materiale disponibilità all’ufficio locale di pubblica sicurezza o al locale comando dell’Arma dei Carabinieri, ovvero per via telematica, secondo le modalità previste dalla legge.
Per questi motivi, l’uomo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per i reati di minacce, molestie e detenzione abusiva di parti d’arma da fuoco. Il materiale, invece, è stato sottoposto a sequestro.