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Legambiente, bacino idrografico del Nera strategico per la conservazione della trota mediterranea
Posted By Redazione Galileo On 2 maggio 2023 @ 12:31 In Cronaca
La Valnerina laboratorio per coniugare la salvaguardia della natura e lo sviluppo locale sostenibile
La Valnerina è sicuramente uno dei territori di maggior pregio ambientale, storico culturale e artistico dell’Umbria, interessato dalla presenza di una ricca rete di aree destinate alla conservazione della biodiversità in base alla Direttiva 92/43/CEE “Habitat” relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. Un territorio però dove insistono forti pressioni antropiche con la presenza di importanti infrastrutture di produzione energetica, troticolture, scarichi civili inefficienti, attività sportive outdoor non adeguatamente regolamentate.
Un territorio ideale quindi per tradurre i principi generali dell’Agenda 2030 e delle norme in un modello di gestione e di valorizzazione delle aree protette regionali che faccia coesistere in modo virtuoso la necessità di conservazione e tutela delle risorse ambientali, con lo sviluppo di attività economiche, sociali e ludico sportive.
La Valnerina è particolarmente importante per la salvaguardia della trota mediterranea
La Valnerina è anche particolarmente importante per la conservazione della trota mediterranea. Nel bacino del Nera si registrano le abbondanze più elevate di popolazioni di trota e proprio in Valnerina la Regione Umbria è impegnata da diversi anni nel progetto di conservazione della trota mediterranea, specie tutelata dalla Direttiva Habitat e a rischio critico di estinzione, con un trend negativo delle popolazioni. In molte parti d’Italia le popolazioni sono considerate estinte o in gran parte frammentate e isolate. Le principali minacce per la trota mediterranea sono i prelievi idrici, inquinamento e i ripopolamenti con trote atlantiche. L’ibridazione genetica è sicuramente la principale causa di impatto sulla trota mediterranea.
L’immagine sottostante illustra l’esito dei monitoraggi genetici per la TRota mediterranea in Umbria effettuati nell’ambito del progetto Life Imagine e di altre indagini del DCBB dell’Università degli Studi di Perugia. Il rosso indica il genoma atlantico e il blu quello mediterraneo. E’ evidente come il bacino idrografico del Nera sia quello con una ibridazione genetica minore rispetto al resto della Regione e soprattutto dove ancora sono presenti popolazioni residuali di trota mediterranea autoctona.
Conoscere e avere informazioni sulla trota mediterranea, e in generale sullo stato di salute della fauna ittica e degli ecosistemi acquatici, è fondamentale per salvaguardare la specie e il loro habitat. E’ per questo che con l’avvio della gestione Legambiente Umbria ha ritenuto indispensabile effettuare periodici campionamenti per monitorare il buon andamento della gestione avviando anche una collaborazione con il Dipartimento di Chimica Biologia e Biotecnologie dell’Università degli studi di Perugia.
Un primo campionamento è stato effettuato nel 2019 e 2020. Un’altro è stato fatto nel 2022. In questo secondo monitoraggio sono stati campionati 3 transetti all’interno dei No Kill della Valnerina e 2 esterni e catturate oltre 1000 trote (con elettrostorditore), tutte anestetizzate, disinfettate e poi rilasciate. Per ciascun pesce è stata eseguita la misurazione della lunghezza e del peso. In alcune è stato effettuato il prelievo delle scaglie necessario per conoscere la loro età.
La trota fario è in assoluto la specie dominante. Il monitoraggio del 2022 registra un incremento della presenza dello scazzone e di qualche esemplare di vairone, due specie protette anch’esse a rischio estinzione. L’aumento di queste specie è sicuramente un buon indicatore per la biodiversità. Ridotta anche la presenza di trote iridee che presumibilmente sono fuoriuscite dagli allevamenti di troticoltura.
La fauna ittica analizzata è ben strutturata e ben alimentata: si registra infatti una distribuzione abbastanza significativa, dai nati nell’anno fino a esemplari di 45 cm. Evidente la presenza di pesci giovani che dimostra che le riproduzioni hanno un buon andamento e che le popolazioni sono in espansione.
Legambiente Umbria gestisce dal 2019, in convenzione con la Regione Umbria, gli ecosistemi acquatici della Valnerina. Un vasto territorio che va da località Belforte, in provincia di Perugia al confine con la regione Marche, fino alla confluenza con il torrente Serra in Provincia di Terni. Svolge attività di vigilanza ittica su tutto il bacino del Nera, attività di controllo e monitoraggio del territorio, a cominciare da quello delle fauna ittica, con il supporto scientifico dell’Università degli Studi Perugia, delle portate del fiume e della qualità delle acque segnalando scarichi abusivi e abbandono di rifiuti.
L’associazione, attraverso una puntuale attività di comunicazione e informazione rivolta alla comunità e alle amministrazioni locali, ai pescatori e ai turisti in generale, cerca di proporre anche una corretta e sostenibile fruizione delle risorse naturali e ambientali e degli ecosistemi fluviali.
Anche il tratto fluviale del fiume Corno, a valle dell’opera di presa di Balza Tagliata fino alla confluenza con il fiume Nera a Triponzo, potrebbe essere adatto per istituire una zona di protezione. Un tratto di circa 2.800 metri, inclusi mt 80 zona di divieto mt 40 a monte e a valle dell’opera di presa Balza Tagliata, che dopo l’evento di piena avvenuto in gennaio, ha subito importanti modifiche dell’alveo a causa del trasporto solido proveniente dal tratto Cascia Serravalle di Norcia che ha ridotto notevolmente la possibilità di praticare attività di pesca. Per le sue condizioni idro – morfologiche e biologiche anche questo tratto potrebbe fungere da incubatoio e da nursery per la riproduzione delle trote e per la reintroduzione della trota mediterranea, considerando anche che l’opera di presa di Balza Tagliata è invalicabile.
Nel mese di aprile del 2022 Legambiente Umbria ha proposto alla Regione Umbria di prevedere nelle ZRS della Valnerina la possibilità di cattura delle trote iridee pescate, derogando quindi al regolamento che stabilisce l’immediato rilascio del pescato. La deroga al prelievo di trote iridee presenti nelle ZRS No Kill sarebbe una azione funzionale e utile nell’ambito del progetto di conservazione e ripristino delle popolazioni autoctone di trota mediterranea nel quale si sta impegnando la Regione Umbria.
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