Un triage più efficace e previsione di tempi di attesa minori per alcune patologie: è attivo l’ambulatorio sperimentale per i codici bianchi e verdi al Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria di Terni, organizzato insieme alla Usl Umbria 2.

Si tratta del primo ambulatorio del genere in Umbria, tra i primi in Italia.

Le novità sono state presentate in una conferenza stampa, alla presenza del direttore generale del Santa Maria, Andrea Casciari, del direttore generale della Usl Umbria 2, Massimo De Fino, del responsabile del Pronto soccorso, Giorgio Parisi, della coordinatrice del progetto, Simonetta Centurione.

Nell’ambulatorio – che sarà attivo con orario 9.00-19.00 dal lunedì al venerdì, 9.00-14.00 sabato e prefestivi – verranno trattate alcune patologie a più bassa intensità di cura, comprese nelle due liste di attesa (codici bianchi e verdi) del Pronto soccorso. L’attività è rivolta esclusivamente ai pazienti residenti nel territorio della Asl Umbria 2, come da norma.

Il progetto ha una durata sperimentale di tre mesi, con inizio in data 11 aprile 2023, con possibilità di proroga.

“L’apertura dell’ambulatorio – ha spiegato il direttore Casciari – punta alla valutazione di alcune patologie, codificate come codici bianchi e verdi in fase di triage, che possono trovare risposta nelle competenze del medico di medicina generale o di continuità assistenziale, contribuendo a migliorare la gestione della domanda di prestazioni a bassa priorità al Pronto soccorso. A livello più generale, questa nuova organizzazione va nella direzione di costruire sperimentalmente una rete ben organizzata con il territorio, migliorando l’approccio clinico e organizzativo per una serie di patologie a bassissima intensità di cura, che inutilmente affluiscono al Pronto soccorso”.

“Da tempo – ha detto De Fino – lavoriamo in collaborazione con l’azienda ospedaliera di Terni per migliorare il sistema di accoglienza del Pronto soccorso, integrandolo sul territorio.

Questo progetto è nato proprio dall’esigenza di ridurre il flusso al Pronto soccorso, in modo da poter innalzare ulteriormente le prestazioni per i pazienti”.