La situazione epidemiologica in Italia è al momento caratterizzata da un quadro di “sostanziale stabilità in cui, tra l’altro, ai contagi da Covid si sono aggiunti, più o meno in ugual misura, i contagi influenzali”, ma a preoccupare ora è “l’effetto Natale”.

A sottolinearlo è Cesare Cislaghi, già presidente della Società italiana di epidemiologia. “Le preoccupazioni – spiega Cislaghi – sono due: la prima è l’effetto vacanze di Natale, che l’anno scorso ha creato una intensa ondata di contagi prodotti dalle numerose feste familiari e dai soggiorni in località di vacanza. Speriamo che l’effetto non si ripeta, ma dovremo aspettare metà gennaio per esserne certi. La seconda preoccupazione é l’espansione del focolaio cinese. Bene ha fatto il ministro della salute ad attivare dei controlli e vorremmo poter essere maggiormente e tempestivamente informati dei dati raccolti”.

Attualmente, rileva ancora l’epidemiologo, “la diminuzione dei positivi tra i ricoverati è molto limitata e del tutto nulla nei ricoverati in terapia intensiva e questi sono i dati più affidabili, in quanto vengono sottoposti a test tutti i ricoverati sia all’accettazione che alla dimissione e molti di questi sono soggetti asintomatici che hanno scoperto di essersi contagiati solo ricorrendo alle cure ospedaliere per patologie non correlate all’infezione da virus SarsCoV2″.

“La diminuzione dei tamponi registrati ha inoltre superato il 20% mentre le diagnosi registrate sono diminuite solo del 10%. Ciò fa supporre che in realtà – conclude Cislaghi – la situazione sia rimasta sostanzialmente stabile e sia diminuita solo l’attività diagnostica registrata mentre probabilmente è cresciuto l’utilizzo dei ‘tamponi fai da te’”.