Con la firma del protocollo di intesa fra Coni, Ordine Giornalisti dell’Umbria, Scuola umbra di amministrazione pubblica e Ussi (Unione stampa sportiva italiana)-Umbria nasce la prima Academy del giornalismo per aspiranti giornalisti pubblicisti sportivi. Il percorso formativo, proposto a dieci “under 30″ attraverso selezione pubblica, durerà due anni e prevede la partecipazione a moduli formativi teorici e pratici sulla professione giornalistica, l’approfondimento della cronaca sportiva sui campi di gioco, oltre alla produzione di articoli giornalistici retribuiti che consentiranno l’iscrizione all’Elenco pubblicisti.

“Una novità assoluta”, ha spiegato Mino Lorusso, presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria. “Per la prima volta – ha affermato – sarà l’Ordine a favorire l’accesso alla professione di futuri giornalisti pubblicisti, garantendo un percorso biennale formativo. Il Coni e Giovanni Malagò – ha sottolineato Lorusso – hanno creduto nel progetto. Lo ha abbracciato la Scuola umbra di amministrazione umbra. Lo sosterranno il Consiglio nazionale dell’Ordine, l’Unione stampa sportiva italiana e alcuni enti, fondazioni e associazioni sportive umbre. Ci sono tutte le condizioni per trasformare il modello umbro in progetto nazionale ed estenderlo anche ad altri settori”.

La firma del protocollo è avvenuta nei giorni scorsi alla presenza del presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Un progetto innovativo e di alto profilo formativo – lo ha definito – che trova nel sottoscritto e in tutto il Coni un sostegno importante. Mi commuove vedere come tanti giovani talentuosi rischino di disperdersi a causa della precarietà sia nella loro vita quotidiana sia nelle loro prospettive future. Tutto questo fa riflettere – ha aggiunto Malagò – circa le dinamiche interne alla professione giornalistica e al suo sviluppo, in particolare nel settore sportivo. Ce la stiamo mettendo davvero tutta per dare impulso e stimoli, coinvolgendo quanto più possibile attraverso le Università, le Fondazioni e le Federazioni territoriali perché abbiamo davvero bisogno di giovani professionisti qualificati e appassionati che sappiano narrare tutti gli sport”.