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Progetto stadio-clinica: le reazioni

Posted By Redazione Galileo On 4 novembre 2022 @ 18:45 In Cronaca

Bandecchi: “Progetto bocciato, lo stadio nuovo lo costruirà il prossimo presidente”

 

Il sindaco Latini: “Interlocuzioni con la Regione: attendo gli atti conseguenti, Continuiamo a difendere l’interesse della città”

“Abbiamo condiviso fin da subito l’idea del nuovo stadio di Terni per tanti motivi e soprattutto perché il progetto presentato s’inserisce perfettamente nella nostra visione di città”. Lo dichiara il sindaco Leonardo Latini in merito agli esiti della conferenza dei servizi di ieri sul progetto stadio-clinica. “Abbiamo lavorato infatti, fin dal nostro insediamento, per il recupero e la valorizzazione dell’intera area dello stadio, con la convinzione che il nuovo palasport, lo Stadio, le piscine, l’area commerciale e la nuova viabilità possano rappresentare non solo un vantaggio per gli appassionati di sport, ma un importante volano di sviluppo per l’area ternana. Siamo stati talmente convinti sia a livello politico che amministrativo di questa proposta da dichiararne, in tempi rapidi, ma seguendo tutte le complesse procedure necessarie, il pubblico interesse alla luce dei pareri acquisiti in sede di conferenza dei servizi preliminare”.

“Per questo – continua il sindaco Latini – non possiamo che manifestare sorpresa e amarezza per il risultato della conferenza dei servizi di ieri a Perugia, pur comprendendo la complessità della proposta della Ternana Calcio, tramite la legge stadi che, con la richiesta di realizzare la clinica, va a incidere su uno dei settori più delicati dell’amministrazione regionale”.

“Considerata l’importanza che la questione riveste per il nostro territorio, ho avuto in queste ore una serie d’interlocuzioni con la Regione sull’esito della conferenza e sul tema del riequilibrio territoriale anche nella sanità”.

“Per un riequilibrio nella sanità regionale si è più volte espressa la presidente Tesei e ho ricevuto rassicurazioni in questo senso. Attendo ora gli atti conseguenti affinché si possa comunque giungere ad una conclusione positiva di questo progetto così importante per il futuro di Terni. Da parte nostra, come Comune, continueremo a fare tutto quanto in nostro potere nell’interesse della città”.

 

PAPARELLI (PD) SU CONVENZIONE STADIO-CLINICA A TERNI: “LO STOP PURTROPPO ERA AMPIAMENTE PREVEDIBILE. CHI HA PRESO IN GIRO L’IMPRENDITORE BANDECCHI E LA CITTÀ CHIEDA UMILMENTE SCUSA E SI DIMETTA”

“Nonostante sia stata fatta montare una trepidante attesa, l’esito della Conferenza dei servizi che si è tenuta ieri in Regione sul caso Stadio – Clinica di Terni, era del tutto scontato, semplicemente perché è buona norma non andare oltre ciò che è consentito dalla legge”. Lo dichiara il consigliere regionale Fabio Paparelli (Partito democratico), sottolineando che “solo degli sprovveduti o degli incompetenti in malafede, sia dal punto di vista tecnico che politico-amministrativo, potevano alimentare per mesi vane aspettative su questa vicenda, pur di prendersi la scena, così come è successo nel caso dell’assessore regionale Melasecche e del sindaco di Terni Latini”.

“I due, come è ormai chiaro a tutti, si sono resi protagonisti – prosegue Paparelli – di una vera e propria presa in giro ai danni del presidente della Ternana, dei tifosi e dell’intera città e per questo dovrebbero chiedere scusa e dimettersi. Il primo per aver illuso strumentalmente una città con tanto di raccolta di firme e, il secondo, per non aver saputo difendere fin da subito gli interessi della sua comunità. Come era ampiamente prevedibile, anche senza il ricorso a superconsulenti, è stato semplicemente ribadito che non è possibile condizionare la realizzazione di uno stadio al convenzionamento pubblico di 100 posti letto presso una clinica che ancora non esiste. Sin dall’inizio, consapevoli di ciò, avevamo suggerito ai proponenti di valutare strade alternative di compensazione finanziaria per la realizzazione dello stadio, forti della nostra cultura riformista e della serietà con cui ci si deve porre di fronte ad un imprenditore. Inoltre senza perdere tempo e danaro bastava chiedere, come suggerito da noi, un parere preventivo che avrebbe fatto risparmiare tempo e danaro”.

Paparelli spiega che “in sostanza dalla Conferenza dei servizi viene rimarcato quanto stabilito dal decreto legislativo 502 e da una dgr del 2018, cioè che allo stato attuale è possibile accreditarsi e ottenere il convenzionamento con la sanità pubblica solo dopo aver costruito una struttura sanitaria. Peraltro, come il Tar ha affermato più volte con chiarezza, chiunque abbia ottenuto l’accreditamento può e deve poter partecipare alle procedure comparative (gare) per ottenere il convenzionamento, in base ovviamente alla qualità dei servizi offerti. Per questo motivo appare oltremodo strumentale, quanto inopportuno, che la Regione, pur di salvarsi in calcio d’angolo, continui a parlare di possibili riequilibri futuri tra Terni e Perugia da realizzare proprio sul tema dei convenzionamenti sanitari, quando Tesei, Melasecche e compagnia sanno bene che esistono, per legge, solo gare e procedure comparative regionali, cui si partecipa per diritto e non per scelta politica. A Terni è già stata autorizzata la costruzione di una clinica privata che al pari delle altre esistenti in Umbria, qualora costruita ed accreditata, potrà partecipare all’iter ed alle procedure volte ad ottenere il convenzionamento. Il solito fumo negli occhi gettato per confondere oltremodo l’ambiente e provare a prendere tempo dato che a breve proprio a Terni ci saranno le elezioni comunali e questa vicenda evidenzia la incompetenza e la debolezza delle classi dirigenti di destra che governano città e regione”.

“Si apra ora – conclude Fabio Paparelli – un dibattito vero in città sullo stato vergognoso della sanità pubblica, con migliaia di cittadini costretti a depennarsi dalle liste di attesa e si apra un confronto vero sulle possibilità di avere un nuovo stadio. Mi limito a ricordare che si potevano e si possono percorrere strade alternative per raggiungere totalmente o parzialmente gli equilibri finanziari per il nuovo stadio, sia attivando sinergie pubbliche con la Ternana calcio, a partire dall’utilizzo della legge dei canoni idrici destinati all’impiantistica sportiva, sia mettendo a disposizione per strutture sanitarie private, strutture pubbliche già esistenti, come avevo a suo tempo suggerito ai proponenti, come gli immobili dell’ex Milizia di Terni, già predisposti e pronti ad ospitare strutture sanitarie e di ricerca, anziché come invece è stato deciso, farci un albergo sperperando soldi pubblici. Ad oggi forse sarebbe rimasto in sospeso solo il tema del convenzionamento e il traguardo del nuovo stadio sarebbe più vicino invece di rimanere solo un miraggio”.

 

Bocciatura progetto Stadio-Clinica, Thomas De Luca (M5S Umbria): “Dalla Regione pareri favorevoli senza prescrizioni solo per i fanghi di fogna. E’ ora di valutare seriamente la Terni-exit”

È arrivato il momento di interrogarsi sulla permanenza del territorio ternano all’interno della Regione Umbria. La bocciatura del progetto Stadio-Clinica della Ternana Calcio da parte della Conferenza dei servizi decisoria è l’esempio calzante di come Terni dal punto di vista dell’assetto istituzionale sia vista come una mucca da mungere quando c’è da esportare ricchezza e, al contrario, come un corpo estraneo quando c’è da creare sviluppo e crescita economica.

E’ ormai improcrastinabile restituire la parola ai cittadini ternani, consultandoli attraverso i percorsi definiti dalla legge. E’ ora di valutare seriamente un percorso di autonomia del territorio ternano rispetto al giogo soffocante e accentratore di una Regione che non guarda oltre a ben limitati e localizzati interessi. Non è sufficiente, e inoltre è del tutto ipocrita, pensare che le responsabilità siano da circoscrivere alle logiche perugino-centriche della Tesei. La realtà è che la classe dirigente ternana è totalmente insignificante. I rappresentati dei partiti politici che governano il Comune, la Regione e il Paese, a partire da Lega e Fratelli d’Italia, sono stati in grado di accelerare esclusivamente l’arrivo di inceneritori e fanghi di fogna.

Il peso contrattuale a favore della collettività è stato neutralizzato, svilito in cambio di poltrone, ruoli e riconoscimenti politici spesso inesistenti. Così, in pochi anni, è stato dilapidato il patrimonio costruito nel XX secolo con il sangue e il sudore dei ternani. Un vero e proprio tradimento politico. Quando in Umbria venivano stipulate convenzioni a richiesta con i privati della sanità solo ed esclusivamente nella provincia di Perugia, non si è alzata nessuna voce di dissenso. Oggi sono stati spesi decine di migliaia di euro di consulenze solo per giustificare una posizione contraria al progetto Stadio-Clinica.

Ogni conflitto, ogni problema irrisolto, ogni richiesta concernente la questione dell’Umbria meridionale ha come risposta automatica una porta sbattuta in faccia. Dalla redistribuzione degli extra profitti dell’idroelettrico alla tassa Tevere-Nera, dall’inceneritore all’aeroporto, dall’università ai fanghi di fogna, dagli ospedali che cadono a pezzi alla mancanza di investimenti nelle infrastrutture. E non dimentichiamo il prezzo drammatico che i ternani pagano in termini di disastro ambientale e sanitario a causa dell’inquinamento. Il no al progetto Stadio-Clinica della Ternana è solo l’ennesimo capitolo di una lunga storia e purtroppo temiamo che non sarà l’ultimo. È ora di prendere in mano il destino di un’intera comunità. E’ arrivata l’ora di rialzare la testa.

 

Luca Simonetti (M5S Terni): “Stadio-clinica un’opportunità persa per Terni, mentre inceneritori e impianti di trattamento fanghi trovano la strada spianata”

Quando Terni perde un’opportunità non c’è nulla da gioire. Come comunità dovremmo imparare a vincere o a perdere tutti insieme, fermo restando le differenze e soprattutto le responsabilità tra coloro che hanno il potere di prendere le decisioni e chi no, ma ugualmente ha fatto il possibile per mettere in condizione l’amministrazione comunale di giocare al meglio questa partita sui tavoli della Regione.

I risultati ad oggi sono deludenti, soprattutto se guardiamo la dicotomia con cui la giunta Tesei guarda al nostro territorio. Gli imprenditori come Bandecchi trovano ostacoli per stadio, clinica e centro sportivo. Progetti che ovviamente non sono solo sportivi, ma tendono al rilancio economico e al potenziamento infrastrutturale dell’intero territorio. Un territorio dove invece sono gli impianti di trattamenti fanghi e gli inceneritori a trovare la strada spianata.

Senza nasconderci, è chiaro anche che qualcuno non si è fatto scrupoli nel prendere in giro una città, mentre si puntava il dito sulle minoranze. La questione stadio-clinica sin da subito è apparsa come materia estremamente complessa che qualche politico e qualche tifoso, non proprio disinteressato, ha voluto semplificare. Questo è servito solo a riversare odio verso tutti coloro che hanno cercato di esprimere le loro titubanze verso il progetto o hanno semplicemente voluto offrire spunti di riflessione. Mezzi figuranti, non mossi certo dall’amore per la città, hanno esposto queste persone al pubblico ludibrio. La vicenda stadio-clinica dimostra, infine, con forza dirompente quanto sia urgente e necessario porre all’attenzione il tema del riequilibrio territoriale. La misura è colma è tutto il resto è fuffa.


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