Le indagini sono scaturite dalla denuncia di truffa di una giovane ragazza la quale aveva tentato di spendere il proprio “bonus cultura” di 500,00 euro tramite l’applicazione “18app” (ovvero l’iniziativa del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e della Presidenza del Consiglio dei Ministri dedicata a promuovere la cultura … nello specifico la possibilità di ottenere un bonus da spendere in iniziative culturali come libri, cinema, musica, concerti, ecc. per coloro nati nell’anno 2003), senza tuttavia riuscirvi perché le veniva comunicato che ne aveva già usufruito.

Gli accertamenti svolti dai Carabinieri del Comando Stazione di Collescipoli hanno permesso di accertare che il truffatore aveva effettuato l’accesso a “18app” utilizzando quale sistema di accertamento dell’identità non lo SPID, bensì la carta di identità elettronica della vittima con l’uso del pin 3.0, potendo quindi ottenere il codice relativo al bonus cultura, il quale veniva speso presso una cartoleria in provincia di Napoli. La vittima dopo aver approfondito i contatti avuti nel recente passato, ricordava che era stata contattata diversi mesi fa da una persona a lei sconosciuta, la quale si proponeva di aiutarla ad attivare il sistema SPID, che lei di fatto ancora non aveva. La ragazza acconsentiva alla proposta e consegnava allo sconosciuto appunto una copia del suo documento di identità elettronico ed il relativo PIN, senza ovviamente ricevere in cambio alcun servizio.

Chiuso il cerchio, il Comando Stazione Carabinieri di Collescipoli ha pertanto deferito all’A.G. l’intestatario dell’utenza telefonica utilizzata per l’acquisizione fraudolenta dei documenti di identità e del pin della vittima, nonché il titolare della cartoleria di San Giuliano in Campania (NA) che ha riscosso il valore di 500,00 euro del bonus cultura della vittima, senza aver fornito agli inquirenti la documentazione di riscontro di un bene o servizio fornito all’intestatario del bonus.

 Consigli/considerazioni

I Carabinieri invitano ad evitare di consegnare copia di ogni proprio documento, sia di identità che fiscale, a persone sconosciute.

L’episodio pone in evidenza come i criminali siano attenti a cogliere nuove opportunità di guadagno illecito anche dalle nuove tecnologie e applicazioni moderne.