La Polizia di Stato di Perugia ha emesso un provvedimento di DASPO nei confronti di un giovane – classe 1996 – che lo scorso 20 febbraio, nel corso della partita di calcio Gubbio – Teramo valevole per il campionato di serie C, si era reso responsabile dell’accensione di un petardo all’esterno dello stadio “P. Barbetti” di Gubbio, nell’area parcheggio destinata alla tifoseria ospite.

Grazie alle indagini e all’attenta visione delle immagini del sistema di videosorveglianza nonché alle riprese effettuate dalla Polizia Scientifica, il personale della DIGOS è riuscito a risalire all’identità del giovane. La gravità della condotta, vista anche la presenza di altri tifosi nel parcheggio in cui è stato acceso il petardo, e il pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica hanno indotto il Questore a emettere, nei confronti del 26enne, il DASPO.

Il provvedimento vieterà al giovane l’accesso – su tutto il territorio nazionale – ai luoghi in cui si svolgono le manifestazioni sportive di calcio, di coppa Italia, di coppe internazionali, di campionato e le amichevoli delle squadre di calcio militanti in campionati nazionali professionistici e dilettantistici iscritte alla F.I.G.C. per la durata di 6 anni.

Al giovane, sarà, altresì, interdetto – a partire da due ore prima e sino a due ore dopo la conclusione della manifestazione sportiva – l’accesso e lo stazionamento in un’area ricompresa in 400 metri di distanza dai luoghi antistanti lo stadio, le stazioni ferroviarie interessate dall’arrivo o dalla partenza dei tifosi, i parcheggi pubblici serventi gli impianti sportivi, i luoghi di allenamento e i ritiri delle squadre di calcio.

Allo stesso, infine, è stato prescritto di presentarsi presso la Questura di Teramo nell’arco temporale ricompreso tra il primo e il secondo tempo dello svolgimento di ogni gara disputata dalla S.S. Teramo Calcio, sia in casa che in trasferta.

Il 26enne era già stato destinatario di due provvedimenti analoghi emessi nel 2014 e nel 2022, rispettivamente dai Questori di Teramo e di Fermo.

L’eventuale violazione del divieto potrà essere punita con la pena di reclusione da uno a tre anni e con la multa da 10mila a 40mila euro.