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DETENUTO SI FERISCE DA SOLO E MUORE E NUOVA AGGRESSIONE AD AGENTE; SAPPE: “CARCERE DI TERNI NEL CAOS”

Posted By Redazione Galileo On 25 agosto 2022 @ 18:48 In Cronaca

E’ morto dopo il ricovero in ospedale un detenuto del carcere di Terni che si era procurato lesioni con una lametta, all’interno della sua cella. Lo riferisce il Sappe spiegando che nello stesso carcere nelle ultime ore è stato anche aggredito un agente di polizia penitenziaria, senza gravi conseguenze.

“Martedì sera, intorno alle 23 riferisce Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del Sindacato autonomo polizia penitenziaria – durante il giro di controllo il poliziotto di servizio nella sezione ha visto sangue in terra ed è subito intervenuto, con il medico di guardia. Il detenuto, che stava scontando reati di droga comune, con un residuo pena di circa un anno, è stato immediatamente trasportato in ospedale. Le condizioni si erano presentate subito gravi, per i tagli profondi che si era procurato. L’uomo è deceduto ieri sera in ospedale”.

“Nel pomeriggio di ieri – spiega ancora Bonino – un altro agente di polizia penitenziaria è stato aggredito per futili motivi da un detenuto ‘Alta sicurezza’: il collega è riuscito a svincolarsi solo grazie all’intervento di un altro detenuto”. “Quello di Terni – commenta Bonino – è un carcere ormai fuori controllo, con una grave carenza di organico, una gestione che fa acqua ormai da troppo tempo e un sovraffollamento non più gestibile”.

Per Donato Capece, segretario generale Sappe, “la morte di un detenuto è sempre una tragedia. La situazione delle carceri italiane, per adulti e minori, è sempre più allarmante per il continuo ripetersi di gravi episodi critici e violenti che vedono sempre più coinvolti gli uomini e le donne appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria”.

Il Sappe, annuncia, “è pronto a scendere in piazza, a settembre, per sottolineare quanto e come sia importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale”. “Se i vertici del ministero della Giustizia e del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria non sono in grado di trovare soluzioni alla gravissima situazione delle carceri italiane ed alla tutela degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria – afferma Capece – devono avere la dignità di dimettersi”.

 

Aggressione carcere di Terni, la Lega Umbria esprime solidarietà alla Polizia Penitenziaria: “Taser agli agenti, potenziare organico e rimpatriare detenuti stranieri”.

“Esprimiamo vicinanza e solidarietà alla Polizia Penitenziaria di Terni in seguito all’aggressione ad un agente avvenuta per futili motivi ad opera di un detenuto di ‘Alta sicurezza’. Evento capitato a poche ore di distanza da una triste circostanza, ovvero il suicidio di un altro detenuto”. L’intervento è della Lega Umbria: “Si tratta di episodi molto gravi che avvengono in tutti gli istituti penitenziari dell’Umbria con sempre maggiore frequenza e sui quali è necessario intervenire immediatamente a tutela della sicurezza degli uomini e delle donne in divisa e del territorio. Alle situazioni di sovraffollamento nelle carceri, si sommano le evidenti criticità legate alle condizioni in cui la Polizia Penitenziaria è costretta a lavorare, organici ridotti all’osso, turni massacranti e dotazioni insufficienti. Addirittura presso il carcere di Orvieto, questa estate, non sono state assicurate le ferie per mancanza di personale. Ci siamo impegnati in passato su questa tematica e continueremo a farlo una volta al governo del Paese. Vogliamo lavorare per estendere l’utilizzo del taser agli agenti delle carceri, uno strumento che grazie all’impegno della Lega è già utilizzato in Umbria da Carabinieri e Polizia e si sta rivelando molto utile nel contenere situazioni di rischio. Altro punto fondamentale è quello di consentire agli agenti della Penitenziaria di svolgere il loro lavoro con dignità e in piena sicurezza, potenziando l’organico a disposizione e garantendo ritmi di lavoro accettabili. Altro punto sul quale vogliamo batterci è quello dei rimpatri, nella considerazione dei dati elaborati dal Ministero della Giustizia secondo cui circa un terzo dei detenuti presenti nelle carceri umbre è straniero. A tal proposito è necessario consolidare i rapporti con i Paesi di provenienza dei detenuti e prevedere, attraverso il ripristino dei Decreti Sicurezza di Matteo Salvini, la possibilità di intensificare i rimpatri al termine del periodo di detenzione per i soggetti più pericolosi”.


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