In merito al progetto stadio/clinica ed alla conferenza decisoria che, secondo il cronoprogramma iniziale, avrebbe dovuto pronunciarsi entro il mese di agosto, si registrano non motivate (almeno pubblicamente…) lungaggini e soprattutto inquietanti silenzi.

Poiché risulta ormai evidente che, perlomeno l’area sanitaria regionale, anziché valutare il progetto per il suo eccezionale contenuto e impatto politico/economico abbia assunto un atteggiamento ispirato più a tecnicismi burocratico/normativi, eludendo proprio la legge sugli stadi che affronta e risolve in maniera chiara l’annoso problema della realizzazione degli impianti calcistici in Italia, il CCTC ha dato mandato al proprio legale, Avv. Marco Ravasio, peraltro tifoso da sempre, di esperire un formale accesso agli atti per rendere pubblico lo stato dell’arte del progetto, del suo iter e soprattutto di come fino ad oggi siano state concesse le convenzioni ad altre strutture sanitarie private.

Il legale incaricato, ha inoltrato ieri l’istanza in Regione a mezzo Pec.

Questo per rispetto non solo verso i 18.000 firmatari della petizione, per una città e un intero territorio, ma per l’intera regione cui è stata promessa equità, sviluppo e azione politica trasparente.

È ferma determinazione del Cctc di non lasciare nulla di intentato pur di non rendere facile a nessuno di trincerarsi dietro bizantinismi formali (già costati all’erario pubblico quasi 40.000 euro) protesi a mantenere lo status quo in danno di una eccezionale, forse irripetibile, opportunità di crescita per Terni e per l’intera regione.

Da ultimo,si ritiene che tutto il mondo dello sport e della società civile di questa parte di Umbria fino ad oggi tenuta in disparte sotto vari profili – a cominciare dalle strutture sanitarie pubbliche (carenti e fatiscenti) private (allo stato inesistenti) – non potrà non valutare l’esito dell’iter in questione e i relativi comportamenti le dichiarazioni di tutti i partiti, sia al governo che all’opposizione in Umbria, ai fini del voto del 25 settembre.