Le truffe online sui siti di incontri sono oramai sempre più frequenti. Per questo la Polizia di Stato, grazie all’importante attività di monitoraggio e prevenzione svolta dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, punta a dare consigli agli utenti del web per una navigazione sicura.

Accanto alle mail sospette, i cyber criminali hanno iniziato a prendere di mira anche i servizi dating. Ed è proprio su questi siti o applicazioni, che gli hacker creano delle trappole ad hoc per migliaia di utenti.

Come accaduto a un cittadino italiano, classe 1988, che si è rivolto alla Polizia di Stato di Perugia dopo una notte trascorsa in preda al panico per essere stato preso di mira da un individuo “incontrato” sul web.

Era passata l’una di notte quando, il 34enne, aveva deciso di avviare la navigazione su un sito di incontri online. Dopo essersi connesso aveva contattato due ragazze, inviando alcuni messaggi scritti su un numero collegato alla Repubblica Domenicana, non ricevendo alcuna risposta.

Al risveglio, l’uomo si è accorto di aver ricevuto un messaggio minatorio da parte di un fantomatico soggetto a capo di una organizzazione di natura criminale.

Spaventato e in preda al panico, il 34enne decide di rispondere al suo interlocutore nel tentativo di placare gli animi e interrompere quella conversazione.

Per tutta risposta, l’uomo viene contattato con una videochiamata: dall’altro capo del telefono un uomo si presenta completamente vestito di nero, con volto travisato da un passamontagna e imbracciando quello che poteva sembrare un fucile a pompa mimando il gesto di caricamento.

Spaventato, il 34enne ha interrotto immediatamente la comunicazione cancellando, contestualmente, tutti i propri dati dal sito. Si è poi recato presso gli uffici della Questura di Perugia per chiedere aiuto alla Polizia di Stato e formalizzare una denuncia.

Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ascoltato il racconto, gli hanno fornito ogni chiarimento ed indicazione utile, richiamando la sua attenzione a una maggiore prudenza e a un uso responsabile di internet.

Al contempo, gli operatori hanno avviato tutti gli approfondimenti investigativi del caso.

Redazione Galileo ^[1]