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SISMA 2016, RITORNANO LE CAMPANE A S. PELLEGRINO DI NORCIA

Posted By Redazione Galileo On 19 maggio 2022 @ 13:09 In Cronaca

Le tre campane della chiesa parrocchiale di S. Pellegrino di Norcia sono tornate, lunedì 16 maggio 2022, nel paese nursino dopo i violenti terremoti del 2016. Fino ad ora erano conservate nel deposito di opere d’arte del Ministero della Cultura a Santo Chiodo di Spoleto. Sono state posizionate in una torre campanaria orizzontale realizzata in legno e posizionata al lato del centro di comunità che ora funge da chiesa. È stato l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo a benedire le campane, fatte poi suonare da alcuni uomini del paese e dal parroco don Marco Rufini, e poi a presiedere la Messa nella festa liturgica di S. Pellegrino.

L’idea di far tornare le campane è stata del parroco don Marco Rufini, come racconta il presidente della Comunanza Agraria di S. Pellegrino Claudio Leoncilli: «Una sera di qualche mese fa – dice – arriva a casa don Marco e mi parla di questo suo desiderio, chiedendomi cosa ne pensassi. La mia riposta è stata subito affermativa. Ci siamo messi al lavoro per ottenere i permessi necessari, per realizzare lo spazio dove collocarle e per organizzare il trasposto dal deposito di Santo Chiodo. C’è stata la massima collaborazione della gente per questo che è un piccolo segno di speranza per la comunità di S. Pellegrino. E il nostro grazie va all’Archidiocesi, in particolare al Vescovo e a don Marco, per la costante vicinanza e per non averci fatto mai mancare sostegno e affetto in questi anni».

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La celebrazione eucaristica e le parole dell’Arcivescovo. All’avvio della Messa mons. Boccardo ha fatto gli auguri ad una delle donne più anziane di S. Pellegrino che proprio quel giorno compiva 91 anni e che non ha mai abbandonato il paese dopo il terremoto vivendo prima nelle tende, poi in roulotte ed ora in una soluzione abitativa di emergenza: «Lodiamo il Signore per la lunga vita di Cecilia, costellata anche da tante difficoltà. Chiediamo a S. Pellegrino di continuare a proteggere lei e gli altri anziani del paese». Spontaneo è partito un lungo applauso dei numerosi fedeli presenti. Nell’omelia poi mons. Boccardo ha detto che «le delusioni e i fallimenti, i momenti di prova che caratterizzano la nostra vita come l’esperienza tragica del terremoto non devono portarci a dire: mollo tutto, anche il rapporto con Dio. Le fatiche e le paure, così come le speranze, le dobbiamo vivere qui a S. Pellegrino, luogo dove siamo chiamati a mettere in pratica ciò che il Signore ci dice. É in questa bella terra che dobbiamo testimoniare che la vita cristiana è una cosa seria». Poi, la preghiera dell’Arcivescovo a S. Pellegrino: «Al nostro patrono chiediamo di intercedere affinché il Signore metta il sale nella testa degli amministratori, comunali e provinciali, regionali e nazionali, chiamati a gestire la ricostruzione. Noi possiamo protestare, occupare le strade e fare articoli sui giornali ma se non c’è il sale nella testa di chi governa serve a poco».

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Saluto finale di don Marco Rufini. «Grazie Eccellenza per essere qui tra noi. Quando gli ho detto della campane il suo calendario era pieno, ma è riuscito a spostare alcune cose ed essere con noi qui a S. Pellegrino. Con questa comunità e con quella di Frascaro stiamo facendo un percorso intitolato “Ricominciamo dalla comunità – un cammino nell’amicizia” per ritrovare le motivazioni ad abitare in queste zone, per far emergere i limiti che ci sono non per piangerci addosso ma per superarli, per dire a tutti i livelli della società che una comunità è tale quando i suoi legami diventano generativi e non per i numeri che la compongono. Grazie a chi ha realizzato il nostro campanile orizzontale servito a ridare un po’ di movimento a S. Pellegrino; grazie a Maurizio Nanni, impresario, che ci ha portato le campane da Santo Chiodo a qui, per amicizia e non per altro; grazie alla Comunanza Agraria, alla Pro loco e agli abitanti: tutti si sono adoperati per questo progetto lavorando anche sotto la pioggia e con un vento fortissimo. Grazie davvero».

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Scheda campane. Prima del sisma del 2016 la torre campanaria di S. Pellegrino ospitava quattro campane. La più piccola era del campanile della chiesa di Santa Giuliana. Le tre riportate a S. Pellegrino sono state realizzate da importanti fonderie del centro Italia. Quella maggiore, che è la più moderna, è stata realizzata dalla “Fonderia Lera” di Lammari (LU) nel 1911 e misura 84 centimetri di diametro. La campana mezzana è stata realizzata dalla “Premiata Fonderia di campane Demetrio Soli e Figli” di Foligno (PG) nel 1899 e misura 74,5 centimetri di diametro. Quella minore è stata realizzata nel 1854 dalla “Fonderia fratelli Raffaele e Pasquale Pasqualini” di Montedinove (AP) e misura 64 centimetri di diametro.


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