Nell’ultimo periodo sul territorio ternano si è avuto un netto aumento di casi di spaccio porta a porta. Probabile abbia inciso il costante aumento delle telecamere a circuito chiuso nelle città, che rende sempre più rischiosa la vendita di sostanze in strada, sia per i pushers che per gli acquirenti. Tale fenomeno sempre più in espansione, non è sfuggito ai Carabinieri della Sezione Operativa del N.O.R. della Compagnia di Terni che hanno iniziato un’attività investigativa monitorando i domicili di soggetti potenzialmente dediti -per specifici precedenti- a tali traffici. Quello che è emerso sin da subito dalle attività è la fotografia di un cambiamento radicale nello spaccio, in mano a una nuova e giovanissima generazione: i nuovi pony express della droga portano la cocaina a domicilio, a casa, in ufficio, ad una festa. A Terni, ogni giorno, si muovono corrieri della polvere bianca; il delivery degli stupefacenti sta diventando il nuovo modello che sta rimodellando le tradizionali piazze di spaccio e di conseguenza, per contrastare il nuovo fenomeno, i Carabinieri cambiano anche il metodo investigativo.

Dopo i primi recuperi di cocaina effettuati nei confronti di alcuni noti consumatori locali, le indagini dei militari si sono concentrate sul modus operandi degli spacciatori: usi a prendere le ordinazioni tramite applicativi di “instant messaging” o “social networks” e recapitare le dosi a domicilio, Le consegne variavano da meno di un grammo a oltre dieci grammi e i clienti erano sparsi in tutto il territorio della città, sino ad arrivare a Narni (TR), meta prediletta del ventenne albanese, capo della banda, e sua sede principale, dove era solito nascondere le dosi già confezionate, chiudendole in barattoli di vetro che appendeva sui rami di alberi, nascosti in zone boschive poco frequentate. Le dichiarazioni acquisite dagli investigatori e la conoscenza del territorio da parte dei militari impegnati nell’indagine, durata circa cinque mesi, hanno consentito di ricostruire i movimenti della banda, i cui componenti sono stati pedinati, filmati/fotografati, intercettati telefonicamente. Lo spacciatore, insieme a due complici, veniva arrestato nel corso dell’attività nel mese di febbraio 2022, per detenzione ai fini di spaccio di circa quattro chili di “marjiuana”, appena arrivati dal nord Italia, celati all’interno di un borsone nell’abitacolo dell’auto. Ed a seguito della successiva perquisizione domiciliare i Carabinieri recuperavano altre piccole quantità di cocaina e un bilancino di precisione per preparare le dosi da spacciare. Circostanza che dimostrava la pericolosità dei soggetti è stata anche l’immediata evasione dei tre da quell’abitazione dove avrebbero dovuto scontare la misura. Anche in quell’occasione i militari li rintracciavano dopo poche ore sempre nel comune di Narni (TR) e li arrestavano nuovamente. Al termine delle indagini, che hanno permesso ai Carabinieri di ben delineare le rispettive responsabilità di ogni componente della organizzazione di spaccio, ed a seguito di ordinanza emessa dal Gip di Terni, si procedeva all’arresto di tre persone, tra le quali, oltre al noto spacciatore albanese, la fidanzata del giovane, di origine venezuelana ed un altro complice di origini libiche. La ragazza era sottoposta agli arresti domiciliari, mentre gli altri due arrestati erano tradotti nel carcere di Terni.