Chiedono di “ascoltare le richieste dei tre sindacati in materia di sanità e sociale e di riscrivere quindi, attraverso la concertazione con le forze sociali, il piano socio-sanitario regionale”, le oltre 8.500 firme raccolte nell’arco di poche settimane nelle fabbriche, nelle piazze, nelle sedi sindacali e online e consegnate al presidente del Consiglio regionale, Marco Squarta, dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Maurizio Molinari.

Un piano – quello pre-adottato dalla giunta di palazzo Donini – che i sindacati considerano “sbagliato e irricevibile”. “Nelle decine di assemblee che abbiamo svolto nell’ultimo mese – hanno detto i tre segretari intervenendo dal palco allestito in piazza Italia, davanti a diverse centinaia di manifestanti, lavoratori, studenti, pensionati, che hanno accompagnato la consegna delle firme – è emersa con chiarezza la volontà delle persone e dei territori di partecipare alle scelte decisive sul futuro della nostra sanità. Crediamo che questa volontà vada accolta, aprendo una vera fase di coinvolgimento che finora è totalmente mancata”.

Assunzioni stabili di personale, rafforzamento della sanità di territorio, pianificazione preventiva contro le nuove ondate pandemiche, convenzione con l’Università, confini chiari e netti per la sanità privata, maggiori investimenti per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, stop alla logica del massimo ribasso negli appalti: questi i punti salienti – riferiscono i sindacati – del documento che Cgil, Cisl e Uil hanno portato in Consiglio regionale e che sarà ora trasmesso alla Terza commissione consiliare per avviare il confronto.

“È chiaro che per noi – hanno concluso Sgalla, Manzotti e Molinari – questo è solo l’inizio di un percorso che deve portarci a riscrivere il piano socio-sanitario regionale. In caso di mancate risposte, continueremo la nostra vertenza in difesa di una sanità davvero pubblica e universale”.

Assemblea legislativa; “L’Ufficio di presidenza si farà immediato promotore percorso di ascolto”

L’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa dell’Umbria ha incontrato questa mattina i rappresentanti delle sigle sindacali che hanno consegnato le oltre 8.500 firme raccolte a sostegno della petizione popolare lanciata da Cgil, Cisl e Uil per una “sanita’ pubblica e universale”, che chiede la riscrittura, in maniera partecipata, del piano socio-sanitario regionale.

“I sindacati – spiegano il presidente Marco Squarta e i vicepresidenti Paola Fioroni e Michele Bettarelli – sono un presidio di democrazia, per questo abbiamo deciso di accogliere i vertici dei sindacati umbri a Palazzo Cesaroni poco prima dell’inizio della seduta odierna dell’Assemblea e ricevere le oltre 8.500 firme da Cgil, Cisl e Uil a sostegno della sanità umbra. Vista la necessità di confronto su un tema come quello della sanità che riguarda lavoratori e cittadini umbri, l’Ufficio di presidenza si farà immediato promotore di un percorso di ascolto all’interno della preposta Commissione consiliare, con la Giunta di Palazzo Donini e con il Consiglio regionale intero”.

Anche Udu e Altrascuola al presidio dei sindacati in Piazza Italia

Oggi come Sinistra Universitaria- UDU Perugia e Altrascuola- Rete degli Studenti Medi Perugia, siamo scesi in Piazza Italia a Perugia, davanti al palazzo della Regione, a sostegno del presidio organizzato dai sindacati CGIL, CISL e UIL. Sono state consegnate oltre 8500 firme per la petizione popolare che chiedeva di riscrivere il piano socio-sanitario regionale, per salvaguardare la sanità pubblica e universale in Umbria.

“Come sindacato studentesco sentiamo l’esigenza di stare accanto ai sindacati oggi in piazza per ribadire quanto il piano sanitario regionale si sia dimostrato inadeguato a rispondere alle esigenze della nostra regione.” ha affermato Margherita Esposito, Coordinatrice della Sinistra Universitaria – UDU Perugia. “La capillarità dei servizi deve essere un faro da seguire, perché solo lavorando in questo modo si può garantire un servizio accessibile a tutte e a tutti. Penso in particolare alla situazione dei consultori, costantemente sottofinanziati e depotenziati. Noi ci immaginiamo questi spazi come dei luoghi sicuri, di incontro e di dialogo. Infine vorrei sottolineare come manchi all’appello anche la convenzione fra università e azienda ospedaliera. Nel piano non si fa minimamente menzione al potenziamento della rete di scuole di specializzazione e all’istituzione di nuove scuole, mentre si prevede addirittura la possibilità per la regione di avviare Convenzioni con Atenei extra-Regione per la frequenza di Medici in Formazione Specialistica per quelle discipline attualmente non presenti nell’Ateneo perugino. Ancora una volta appare visibile come la Regione Umbria non investa nel suo territorio. Chiediamo più investimenti nella formazione, più tutele per gli studenti tirocinanti, una sanità accessibile, che sia davvero un bene per tutte e tutti.”

“Completamente trascurato è anche il tema della salute mentale.” ha aggiunto Anna Pierucci, Coordinatrice di Altrascuola – Rete degli Studenti Medi Perugia. “Dopo il lockdown e le restrizioni subite, le richieste di un supporto psicologico sono aumentate a dismisura. Non possiamo nascondere come la salute mentale oggi sia un lusso riservato a chi se la può permettere.

Dopo una mancata risposta a livello nazionale con i continui cambi di decisione sul bonus psicologico ci aspettavamo una risposta decisa a livello locale. Purtroppo leggendo il piano sanitario regionale abbiamo potuto constatare che questa tematica non è stata presa in carico dai dirigenti della nostra regione”.