La variante Omicron 2 è stata individuata nel 60 per cento di 56 tamponi sequenziati in Umbria dal laboratorio di microbiologia dell’Azienda ospedaliera di Perugia. Lo ha reso noto l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto. “Com’era prevedibile – ha detto – sta sostituendo la precedente Omicron 1″.

“Gli esperti, a partire dalla professoressa Antonella Mencacci (direttrice del laboratorio – ndr), ci spiegano – ha sottolineato ancora coletto – che la nuova variante è più contagiosa, ma i sintomi prodotti sono più o meno equivalenti tra le due. Comunque il vaccino anche nel caso della Omicron 2 fornisce un’efficace protezione”.

Per quanto riguarda l’aumento dei contagi in Umbria l’assessore – attraverso una nota della Regione – dopo avere spiegato che “esiste un insieme di cause”, ancora una volta ha invitato la popolazione a non abbassare la guardia.

“Sicuramente la Omicron 2 non è più pericolosa – ha precisato – ma i fattori che concorrono all’aumento dei contagi possono essere molteplici, tra questi c’è sicuramente una maggiore mobilità dei cittadini che, in alcune situazioni, hanno anche allentato le misure di prevenzione del contagio. Rinnoviamo quindi l’invito a continuare a indossare la mascherina Ffp2 al chiuso e all’aperto nei luoghi affollati, a lavare spesso le mani e a mantenere sempre le misure di distanziamento. Infine, ci tengo a ricordare a coloro che ancora non si sono vaccinati, che la vaccinazione è fondamentale per garantire in sicurezza la ripartenza della socialità”. I tamponi sequenziati provenivano dall’Usl 1.