La Fp Cgil Terni dichiara lo stato di agitazione congiunto di azienda Ospedaliera e Usl Umbria 2 (sale operatorie e attività diagnostiche dell’ospedale di Narni)

I cittadini e gli operatori sanitari non possono più sopportare le inefficienze delle 2 aziende sanitarie ternane. Un Pronto Soccorso che ormai svolge il compito di soccorso, reparto di degenza, casa di comunità (manca solo la clinica veterinaria, ma ci siamo andati vicini), con il personale sempre più sotto stress, un aumento esponenziale dei carichi di lavoro, dovuto alla mancanza di rete con l’azienda territoriale e alla pandemia, affrontato senza il dovuto adeguamento dell’organico, cittadini che arrivano già arrabbiati, consapevoli dei lunghi ed estenuanti tempi di attesa a cui saranno sottoposti prima della presa in carico.

Il numero dei posti letto previsti per l’azienda è ormai solo un numero vuoto, senza alcun collegamento con la realtà dei bisogni dei cittadini. La presenza dei letti nei corridoi, con tutto ciò che comporta in termini di difficoltà di assistenza, mancanza di privacy e sovraffollamento, è ormai una costante.

Le liste di attesa per le attività chirurgiche programmate contano ormai cifre difficilmente recuperabili, la convenzione tra le due aziende per l’utilizzo delle sale operatorie dell’ospedale di Narni è sempre più un mistero, cosi come le attività diagnostiche, ormai appannaggio delle strutture private, con un danno enorme per le casse della sanità pubblica, per i cittadini che sono costretti a ricorrere al privato, non sempre convenzionato e un danno anche per gli operatori che a causa delle poche attività sono costretti a spostarsi tra le varie aziende della Usl Umbria 2 (caso emblematico quello dei tecnici di radiologia che da Narni vengono spostati a Spoleto, Foligno, etc.).

Altra situazione critica riguarda l’attività chirurgica della ginecologia all’ospedale di Narni, ormai ridotta a 2 sedute a settimana solo la mattina.

Dulcis in fundo anche il 118 ha bisogno di una riorganizzazione e di un adeguamento di mezzi e personale, 1 equipaggio a Terni ogni 38.500 cittadini determina tempi di intervento ormai fuori controllo, con tutti i rischi che ne conseguono per i cittadini e per il personale sanitario sempre a rischio di denunce per mancato soccorso.

Tema che abbiamo affrontato pochi giorni indietro come organizzazioni sindacali confederali in una audizione in 2° Commissione Consiliare che ha prodotto un atto di indirizzo, a firma di tutte le forze politiche, che impegna il sindaco ad intervenire presso la Usl Umbria 2 e la Regione per affrontare le questioni sollevate.

“Non potevamo attendere oltre – dichiara il segretario Giorgio Lucci – abbiamo bisogno di un luogo autorevole alla presenza delle massime autorità di governo, nazionale e cittadino, affinché una volta per tutte ci si sieda intorno ad un tavolo e si affrontino le inefficienze. Se le direzioni aziendali non riescono o non hanno strumenti necessari per ovviare il problema si richieda l’intervento dell’assessorato alla sanità o della presidente, i cittadini ternani così come gli operatori non possono più attendere”.

Da parte della Fp Cgil non solo critiche o valutazioni ma anche proposte: “Sul tavolo del prefetto è arrivata una nostra nota che non si limita a fotografare la situazione attuale – conclude Lucci – ma contiene anche proposte precise, che sicuramente non risolvono tutti i problemi, ma che almeno provano ad alleviare alcuni dei disagi per cittadini e operatori”.