“I cittadini e le cittadine, le famiglie con bambini e anziani di Terni residenti a Maratta vicino a dove é avvenuto l’incendio alla Ferrocart, ancora non sanno se le polveri che si sono depositate dentro le loro case, nei loro giardini, nei parchi di divertimento, contengano sostanze cancerogene: qualcuno si dovrá assumere la responsabilitá di questa incredibile situazione, che mette a repentaglio la salute della popolazione residente. Abbiamo quindi aggiunto al nostro esposto alle Procure di Terni e Perugia, anche una richiesta di indagine anche su questa circostanza” Così in una nota i co-portavoce di Europa Verde Umbria Gianfranco Mascia e Eva Hausegger, insieme alla referente di Terni Francesca Arca, che proseguono:

“Dopo l’incendio di domenica 20 febbraio, il Sindaco, a causa del rischio inquinanti, ha emesso un’ordinanza nella quale faceva divieto, per alcuni giorni, di utilizzare i prodotti agricoli e di foraggiare gli animali con le coltivazioni delle zone di incidenza. Ma l’ARPA, ad oggi dopo ben 5 giorni dal rogo, ha solo informato sui dati delle analisi dell’aria di alcune centraline e dei deposimetri, spiegando che non sono stati rilevati dati preoccupanti per le diossine PCDD/F. Il problema é che, ad oggi, le famiglie che risiedono nella zona, ancora non sanno nulla sull’eventuale presenza di diossine e furani nei territori circostanti l’incendio. Ricordiamo che il limite di queste sostanze cancerogene nei siti ad uso ‘Verde pubblico e privato e residenziale” e di 1×10-5.’”

“Tra l’altro – proseguono gli ecologisti – l’ARPA, nel suo comunicato di ieri ha precisato che ‘grazie anche alle favorevoli condizioni meteorologiche’ i dati delle sostanze pericolose nell’aria risultavano piú bassi dei valori di legge ammettendo, implicitamente, che gli eventuali veleni si fossero dispersi altrove. Poi l’ARPA ha anche annunciato una riunione ‘per definire la campagna di campionamenti sulle matrici animali e vegetali.’ Spiegando infine che ‘I risultati di tale campagna verranno resi disponibili tra una decina di giorni, tempo necessario per lo svolgimento delle analisi.’ Riteniamo giustificata la preoccupazione di alcuni genitori di bimbi e bimbe che frequentano le scuole dell’infanzia nei pressi del rogo della Ferrocart che sono stati costretti a chiedere l’intervento di laboratori di analisi privati.”

“Per questo chiediamo l’intervento immediato del Comune di Terni, della Regione Umbra e dei vertici dell’ARPA per rispondere immediatamente alle famiglie di Terni preoccupate per la eventuale presenza di cancerogeni, a seguito dell’incendio della Ferrocart.” Concludono Mascia, Hausegger e Arca.