“Le politiche ambientali di una città industriale con due secoli di storia come Terni sono una cosa troppo seria per essere lasciate in mano a dilettanti, smemorati o in malafede. Rispetto al grave incendio alla Ferrocart aspettiamo gli esiti delle indagini di chi di competenza. Rispetto agli scaricabarile e alle minimizzazione di parte leghista, tuttavia, alcuni richiami ai fatti sono doverosi.

Le concessioni di aree industriali per gli impianti privati di termovalorizzazione presenti a Terni risalgono alla delibera di Giunta del 6 marzo 1997, Giunta Ciaurro, presente e votante l’allora assessore comunale Melasecche. Alle amministrazioni di centrosinistra successive vanno semmai fatte risalire la chiusura della discarica municipale di Pentima (1999), la chiusura del termovalorizzatore ASM (2007) e il grande sviluppo della raccolta differenziata che ha reso Terni una delle città più virtuose dell’Umbria sotto questo profilo (vedi dati Legambiente).
Quanto agli impianti per la raccolta differenziata situati in zona industriale (e dove, sennò?), l’attuale amministrazione, con la delibera di Giunta n.185 del 22.6.2019, che assegna nuove aree PAIP alla Ferrocart, ha fatto pienamente sua questa scelta. Chi amministra dovrebbe conoscere gli atti che vota o firma, ci pare il minimo, sia per il passato remoto (Melasecche) che per il passato più prossimo (vicesindaca Salvati). Dopodiché le questioni davvero serie non sono gli imbarazzanti scaricabarile di chi ignora, dimentica o modifica la realtà, ma quelle che attengono la salute e i servizi pubblici essenziali per i cittadini.

Su questo il PD di Terni è pienamente impegnato. Ci sono alcuni passi essenziali da fare: accertare cause, coincidenze ed eventuali interessi dei roghi dei rifiuti in Umbria (non solo a Terni, l’indagine parlamentare ecomafie, di cui tanto si parla, è stata originata da quelli ripetuti di Ponte San Giovanni a Perugia); prevenire danni ambientali, alla salute dei cittadini ed economici (operazione che vede le amministrazioni leghiste del tutto assenti); ritirare subito un piano regionale dei rifiuti fatto ad esclusiva misura di interessi privati, che non risolve nessuno dei molteplici problemi ambientali e di servizio esistenti e, anzi, li aggrava tutti, scaricandoli sulle comunità locali e sui cittadini”.

Così nella nota del segretario del PD di Terni Pierluigi Spinelli