“Chiediamo alla Giunta regionale di porre particolare attenzione, anche attraverso un ruolo proattivo di Arpa, sui cinque roghi di rifiuti che, nell’ultimo periodo, hanno devastato altrettanti impianti di stoccaggio, trattamento e smaltimento di materiali speciali”. E’ quanto dichiarano i consiglieri del Gruppo regionale del Partito democratico.

“Le minimizzazioni sconcertanti venute da alcuni rappresentanti delle istituzioni comunali e regionali – sottolineano- che bollano tali eventi come casuali e usuali, ancora prima di conoscere l’esito delle indagini ambientali e le valutazioni delle istituzioni preposte, denotano una cultura di governo non adeguata. Né, tanto meno, si possono accettare lezioni da chi, come l’assessore regionale Enrico Melasecche, nelle vesti di assessore ha autorizzato sul finire degli anni 90 ben 2 inceneritori. Troppi casi per una regione conosciuta come il ‘Cuore verde d’Italia’ – sottolineano i consiglieri Dem – ed è oltremodo preoccupante che, nonostante le raccomandazioni venute dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali, la Regione non riesca ancora a garantire una adeguata vigilanza sulla tutela del territorio e la salute dei cittadini”.

“L’ultimo episodio in ordine di tempo, il terzo in pochi mesi nel territorio di Terni – aggiungono – ovvero quello della Ferrocart di Maratta, preoccupa particolarmente per la portata delle ricadute sanitarie ambientali ed economiche e necessita, per questo, di un intervento straordinario di tutte le istituzioni. In attesa che vengano chiarite con certezza le cause del rogo – precisano – non possiamo che sottolineare che la situazione della gestione dei rifiuti rimane preoccupante in tutta la regione, e, per questo, ribadiamo la necessità di mettere in campo da subito strategie volte al rafforzamento dei controlli oltre che azioni di contrasto e prevenzione di episodi come questi, le cui matrici dolose sono ancora tutte da accertare”.

“Il tutto – concludono – si inserisce in un quadro che ad oggi risulta del tutto insufficiente rispetto all’attività di una Commissione d’inchiesta sulla qualità dell’aria della conca ternana, utile al momento solo a moltiplicare le poltrone, ma che non ha prodotto alcun risultato. Così come l’annuncio di un Piano rifiuti inconsistente che riporta indietro le lancette del tempo di oltre 20 anni, abbozzando soluzioni in totale contrasto con la transizione ecologica in atto”.