Gli agenti della Polizia di Stato di Perugia, impegnati nel servizio di controllo del territorio, a seguito di una segnalazione pervenuta presso la Sala Operativa della Questura, sono intervenuti nell’hinterland del capoluogo umbro per una lite in famiglia.

Giunti sul posto, gli agenti della Squadra Volante hanno trovato nel piazzale due uomini che discutevano animatamente fra loro. Avvicinati dai poliziotti, uno dei due ha improvvisamente iniziato a inveire e minacciare gli operatori. Nonostante i tentativi dell’altro uomo – poi risultato essere il fratello – di contenerlo e tranquillizzarlo, l’uomo ha proseguito con la propria condotta oltraggiosa e offensiva.

Per cercare di riportarlo alla calma è intervenuta anche la madre che, sentita dagli agenti, ha riferito che il figlio, da circa due mesi, aveva iniziato ad assumere grandi quantitativi di alcol provocando spesso delle liti tra i due.

La madre ha riferito che era stato proprio il suo invito a moderare il consumo di alcolici a scatenare la furia del figlio che si era rivolto nei confronti della donna con frasi minacciose e aggressive.

Al tentativo degli agenti di calmarlo, l’uomo ha afferrato violentemente al collo il poliziotto che, grazie anche all’aiuto dei colleghi, è riuscito a liberarsi dalla presa. Dopo essere riusciti a contenerlo, gli agenti hanno proceduto ai controlli di rito constatando che l’uomo, classe 1964, era gravato da numerosi precedenti di Polizia in materia di stupefacenti, reati contro il patrimonio e atti persecutori.

Nonostante i numerosi tentativi da parte degli agenti di ricondurre l’uomo alla ragione e alla calma, ancora in preda ai fumi dell’alcol ha continuato a urlare e a minacciare gli agenti.

A quel punto gli operatori lo hanno arrestato per i reati di resistenza e minacce a Pubblico Ufficiale e accompagnato in Questura, dove è stato trattenuto nelle camere di sicurezza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Nella giornata di ieri, con udienza direttissima, è stato convalidato l’arresto e il Magistrato ha condannato l’uomo a sei mesi di reclusione.