Gli agenti della Polizia di Stato di Perugia, a seguito di una chiamata alla Sala Operativa, sono intervenuti nell’hinterland perugino dove era stata segnalato un uomo intento a molestare una ragazza.

Giunti sul posto, gli operatori hanno sentito la giovane che ha riferito agli agenti di essere stata avvicinata da un uomo mentre passeggiava. Ha raccontato che il 52enne, usando il proprio cellulare per riprenderla, l’aveva aggredita verbalmente chiedendole chi fosse e per quale agenzia immobiliare lavorasse.

La ragazza, spaventata e confusa, ha colpito la mano del soggetto per evitare di farsi riprendere e ha iniziato a correre per tentare di allontanarsi dall’uomo che, per un breve tratto, ha continuato a seguirla.

Dopo aver guadagnato una notevole distanza, la giovane ha allertato il padre che ha richiesto l’intervento della Polizia di Stato. Giunti sul posto, gli agenti, hanno avviato le ricerche dell’uomo che è stato trovato nei paraggi.

Il 52enne ha spiegato agli operatori di aver scambiato la ragazza per una finta operatrice porta a porta e temendo di essere raggirato aveva cercato di spaventarla riprendendola con il cellulare.

Terminati tutti gli accertamenti a carico dell’uomo e confermato l’equivoco, gli agenti hanno rassicurato la ragazza e invitato l’uomo a mantenere una condotta più corretta e a richiedere l’intervento della Polizia in caso di situazioni sospette.

Gli agenti della Squadra Volante, a termine dell’intervento, hanno segnalato l’accaduto nell’applicativo interforze dedicato ai servizi di controllo del territorio, denominato “SCUDO”. Questo applicativo, nato da uno specifico progetto elaborato dalla Direzione Centrale Anticrimine e sviluppato dal Sevizio per i sistemi informativi interforze della Direzione Centrale Polizia Criminale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, integra i sistemi operativi multimediali e informativi già in uso alle Forze di Polizia e consente di evidenziare i precedenti interventi degli equipaggi nei confronti di vittime di lite, violenza e nei casi in cui non sia stata proposta denuncia o querela.

Attraverso la consultazione di SCUDO gli operatori delle forze di Polizia hanno contezza di precedenti interventi sul medesimo obiettivo attraverso la consultazione in tempo reale di diverse chiavi di ricerca. Gli equipaggi chiamati ad intervenire, hanno in dotazione un tablet per consultare e implementare le banche dati delle Forze di Polizia valorizzando dettagli informativi che saranno disponibili per tutti gli operatori delle Forze dell’Ordine.

Valorizzare le situazioni di rischio anche nei casi in cui non si configurano chiare ipotesi di reato, prendendo in considerazione tutti gli elementi utili non soltanto per l’analisi del fenomeno, ma strategici per adeguare l’intervento operativo alla migliore tutela della vittima e degli stessi appartenenti alle Forze di Polizia. Uno “SCUDO” a protezione delle vittime di violenza.