“È stato prescritto per la prima volta giovedì 10 febbraio, presso la clinica di Malattie infettive dell’ospedale di Perugia, il secondo trattamento antivirale orale contro il Covid”: a renderlo noto è l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto. “Si tratta del farmaco Paxlovid ed è stato prescritto ad una giovane donna che presenta fattori di rischio” ha spiegato. “Ci aspettiamo una buona tollerabilità del paziente al farmaco e la non necessità di ricovero grazie al trattamento” ha sottolineato la professoressa Daniela Francisci, direttore di Malattie infettive dell’Ospedale di Perugia, attraverso una nota della Regione.

“La somministrazione – ha aggiunto – riguarda pazienti che hanno forme lievi, ma che presentano fattori di rischio di progressione verso forme gravi di malattie”. “Per quanto riguarda le terapie anti Covid 19 – ha spiegato ancora la professoressa Francisci- abbiamo a disposizione sia gli anticorpi monoclonali come il Sotrovimab, efficace anche per la variante Omicron, che i due antivirali orali, il Lagevrio (Molnupiravir), la somministrazione dei quali è iniziata il 5 gennaio, e il Paxlovid. Da gennaio, qui a Perugia abbiamo prescritto 107 trattamenti con monoclonali e 99 antivirali”.

La prescrizione di Paxlovid è affidata ai centri autorizzati da ciascuna Regione, ed è sottoposta a registro di monitoraggio Aifa. La selezione del paziente – è detto ancora nella nota – è affidata ai medici di medicina generale, a quelli delle Usca e, in generale, ai medici che abbiano l’opportunità di entrare in contatto con pazienti affetti da Covid di recente insorgenza e con sintomi lievi-moderati. Le Strutture individuate per la prescrizione in Umbria sono le Aziende ospedaliere di Perugia e di Terni, e gli ospedali di Città di Castello e Spoleto. Intanto è iniziato il monitoraggio dei primi pazienti che a gennaio sono stati sottoposti alla terapia orale.

“Stiamo iniziando – ha detto Francisci – quest’opera certosina di contatto e ci stiamo organizzando per poterne fare, almeno in parte, a distanza, attraverso la telemedicina. Dovrebbe, inoltre, arrivare entro il mese di febbraio, un altro monoclonale che potrà essere utilizzato per la profilassi post esposizione per quei soggetti a rischio, fragili, che hanno avuto un contatto con un positivo. Una terapia preventiva da fare entro poche ore, per evitare che si manifesti la malattia”. Il commissario regionale per la gestione dell’emergenza, Massimo D’Angelo, ha invece riferito che “ad oggi, dopo l’interlocuzione con la struttura commissariale nazionale, non si conosce ancora la data esatta di consegna del vaccino Novavax”.

“I cittadini – ha concluso – saranno opportunamente informati non appena sarà indicato il giorno della distribuzione in Umbria”.