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Continua l’impegno incessante dell’ITL di Terni-Rieti anche sul versante del contrasto al lavoro nero ed irregolare presente nei vari settori merceologici e produttivi.

In particolare, la sede di Rieti nell’ambito dell’attività di analisi e programmazione dei vari interventi ispettivi da poter svolgere sul territorio di competenza, a seguito di preventivi approfondimenti anche rispetto a nuove iniziative di natura imprenditoriale risultanti dalle visure delle recenti iscrizioni presso la competente Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, ha rivolto l’attenzione ad un esercizio del settore della ristorazione e somministrazione ricadente nel territorio Reatino.

Specificamente, il personale dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Rieti, unitamente agli ispettori NIL appartenenti alla specialità Tutela del lavoro dell’Arma dei Carabinieri, coadiuvati da una pattuglia della Stazione Carabinieri territorialmente competente, hanno eseguito durante lo scorso fine settimana un “accesso” mirato presso un esercizio che vedeva impiegati un numero consistente di lavoratori, tra cui alcuni minorenni, tutti opportunamente identificati dal personale operante.

Sono quindi risultati totalmente al nero e quindi sconosciuti alla PA, a seguito delle verifiche sulle banche dati del Ministero del Lavoro e dell’INPS, ben 16 lavoratori su 25 svolgenti attività lavorativa.

Gli ispettori impegnati hanno quindi provveduto ad emettere l’obbligatorio provvedimento di immediata “sospensione” dell’attività imprenditoriale per il superamento, soverchiante, della soglia del 10% prevista dalle più recenti norme legislative in materia, ovvero il DL n.146 convertito con modificazioni dalla legge n. 215/2021, oltre ad emettere le conseguenti sanzioni amministrative, in particolare con l’applicazione della cosiddetta maxi sanzione per lavoro nero.

Ulteriori verifiche ed accertamenti riguardo aspetti della sicurezza sul lavoro, documentazione obbligatoria, effettuazioni dei corsi obbligatori di formazione e informazione nonché sottoposizioni a visite mediche, sono attualmente ancora in corso.

Degno di particolare attenzione rispetto alla descritta attività istituzionale svolta, il fatto che i lavoratori regolarmente assunti riscontrati al primo accesso e successivamente i restanti 16 risultanti poi regolarizzati, con assunzione a tempo indeterminato, a seguito dell’azione ispettiva svolta, risultano tutti “acquisiti” lavorativamente per mezzo di un “contratto di somministrazione” di manodopera anch’esso oggetto di necessari approfondimenti amministrativi e documentali sulla oggettiva regolarità.

Da segnalare, inoltre, che con il fondamentale contributo del personale dell’Arma dei Carabinieri si è altresì provveduto alla prevista verifica del possesso del necessario “green pass” da parte del personale trovato al lavoro, come da normativa sanitaria allo stato vigente.