“Ciò che sta succedendo intorno a noi è avvilente. Dopo due anni di pandemia, in gran parte ricaduta sulle nostre spalle e in cui abbiamo sempre fatto il nostro dovere, notiamo un’aggressione crescente da parte dei nostri pazienti. Ma noi non ci lasceremo intimidire”.

A dirlo è stata stamattina in una conferenza stampa Simonetta Centurione, segretaria provinciale della Fimmg di Terni, esternando “l’amarezza” dei medici di medicina generale del territorio rispetto a comportamenti assunti da alcuni pazienti soggetti ad obbligo vaccinale.

Questi – secondo quanto riferito – stanno inviando via pec delle lettere firmate da avvocati in cui esigono una prescrizione medica prima di essere sottoposti alla somministrazione, minacciando denunce in caso contrario. Il fine ultimo, nella maggior parte dei casi, sarebbe quello di essere esonerati, anche temporaneamente, dalla vaccinazione.

“Vogliamo esprimere tutto il nostro rammarico nei confronti della situazione – ha proseguito Centurione, parlando insieme alla vice segretaria del sindacato Francesca Pagnanini – ma anche sottolineare che il nostro operato non sarà minato da nessuno. Seguiamo le normative, facciamo quanto riteniamo opportuno. Siamo pronti a ricusare i pazienti che ci chiedono la prescrizione”. Questa – hanno spiegato Antonio Votino, anche lui della Fimmg, e Chiara Sartini, della Cgil medici-Smi – “non occorre ed è inutile”.

“Non c’è necessità di indagare o meno con esami strumentali patologie che possano controindicare la vaccinazione – ha detto il primo -, perché queste sono ben indicate nei documenti prodotti nel tempo e più che altro legate a reazioni avverse gravi nei riguardi di altri vaccini. Basta una semplice anamnesi, un’allergia non si sviluppa alla prima somministrazione”.

Lorella Fioriti e Giacomo Giovannelli, rispettivamente vice presidente e vice segretario dell’Ordine dei medici provinciale, hanno poi evidenziato che sono una ventina gli iscritti all’albo attualmente sospesi per il mancato rispetto dell’obbligo della vaccinazione, ma che “meno di un terzo” è rappresentato da professionisti in attività. Tra questi ci sono però medici che hanno presentato certificazioni di esonero sulle quali sono in corso verifiche, anche da parte del Nas.