Un detenuto del carcere di Orvieto ha ferito al volto, con una lametta da barba, un assistente capo di polizia penitenziaria. Questi, trasportato al pronto soccorso, ha riportato un taglio sulla fronte ed un’ecchimosi allo zigomo. A darne notizia è il Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe).

Secondo quanto ricostruito dal segretario per l’Umbria, Fabrizio Bonino, martedì sera l’uomo – di nazionalità tunisina, trasferito recentemente nella casa di reclusione e già noto per episodi di auto ed eterolesionismo – si è improvvisamente scagliato senza motivo contro il poliziotto, ferendolo, prima di venire bloccato da un vicesovrintendente. Il tunisino, poche ore dopo, avrebbe anche ingerito delle batterie e delle lamette, minacciando di tagliarsi la gola.

Bonino si domanda come sia possibile che “detenuti di tale pericolosità” vengano trasferiti alla casa di reclusione di Orvieto, “invece di essere dislocati in apposite strutture penitenziarie dove vi siano livelli di sicurezza maggiori e presidi sanitari specialistici interni”.

“Ci si chiede ancora – continua il sindacalista – il motivo per il quale l’Ufficio detenuti del Provveditorato regionale continui da anni ormai a commettere errori che mettono a repentaglio la sicurezza e la salute dei colleghi. Ci si chiede altresì il motivo per il quale il neo-provveditore regionale, insediatosi ormai da qualche mese, continui a rimanere silente sulle numerose segnalazioni di questa organizzazione sindacale circa i disservizi del distretto da lui amministrato”.