
Il comitato Cittadino Ponte Caldaro di Narni, Il Comitato Ambiente Terni, Comitato Permanente Vascigliano di Stroncone, Comitato Salute e Ambiente Basso Nera, l’associazione ‘Parliamo di San Gemini Martedì 11 febbraio, alle 10 del mattino, daranno luogo ad un sit-in presso il palazzo dell’assemblea legislativa regionale.
L’iniziativa è tesa a sensibilizzare il Consiglio e la Giunta sulla problematica degli impianti di biodigestione.
In questi ultimi tempi si assiste ad una proliferazione di progetti che cercano di insediare in Umbria una quantità esagerata di impianti di biodigestione alimentati da deiezioni e carcasse di animali.
Prima che la nostra regione diventi la sede di infiniti ed insensati impianti di biodigestione che superano di gran lunga le necessità regionali e trasformino la ‘Verde Umbria’ in qualcosa che somiglia di più alla “cloaca maxima” di romana memoria, urge un intervento della Regione che impegni i suoi vertici a limitare questo tipo di insediamenti e a determinarne potenzialità e numero.
Qui si tratta di tutelare i cittadini, il paesaggio e le ricchezze della nostra regione da imprese che tentano di fare affari coi soldi del PNRR. C’è bisogno che le istituzioni prendano in mano la situazione in modo risolutivo a favore della cittadinanza.
I comitati infatti ritengono che la loro funzione sia di sostenere e stimolare riforme a misura di cittadino.
Credono inoltre che questa forma di partecipazione possa diventare, se correttamente interpretata, una risorsa per la democrazia. Non bisogna infatti sottovalutare che nei media spesso i comitati vengono dipinti come raccolta di facinorosi che contrastano sempre tutto, questa lettura non solo è lontana dalla realtà ma sottende che i cittadini devono tacere davanti al governo di turno, con buona pace della partecipazione e quindi della democrazia.
Oltre a proporre l’argomento all’Assemblea Legislativa i Comitati chiederanno di poter incontrare la
Presidente Stefania Proietti e gli Assessori che si trovassero in sede. La regione ha ricevuto l’incarico di
determinare le aree non idonee entro il 30 giugno di quest’anno, il decreto legislativo ha come obiettivo il riordino della materia, ebbene i Comitati ritengono che no si può aspettare la scadenza ma bisogna intervenire subito, senza attendere oltre. Proporranno agli Organi di governo regionale di mettere questo provvedimento in cima alle priorità, confidando che le istanze di cui sono portatori saranno accolte e trovino finalmente soluzione.