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Vogliono che ce ne andiamo ma non hanno fatto i conti con la nostra capacità di resistere e lottare. In questi giorni assistiamo all’ennesimo attacco nei confronti delle popolazioni della Valnerina ternana. L’installazione del sistema Tutor è l’ultimo atto di un piano più vasto volto allo spopolamento dei nostri territori. Un accanimento intollerabile verso chi vive, lavora e garantisce servizi e benessere anche per chi vive in città.

Regione Umbria, ANAS e Comune di Terni invece di sostenere lo sviluppo e la crescita di queste aree interne, sembrano studiare a tavolino tutti gli ostacoli possibili per rendere invivibile la nostra vita. Se si tiene alla sicurezza stradale bisognerebbe limitare il transito dei mezzi pesanti esclusivamente a quelli riguardanti il traffico locale. Così come i limiti di velocità andrebbero fatti rispettare soprattutto in prossimità dei centri abitati cosa che assolutamente non avviene.

Il tutor non garantisce assolutamente questo, anzi. E’ evidente che l’obiettivo è spremerci economicamente rendendo impossibile la vita di chi, dalla Valnerina, si sposta quotidianamente verso Terni per lavorare. Che questo serva anche a scoraggiare anche i turisti invitandoli a bypassare la Valnerina ternana per andare altrove? A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.

Prima ci impediscono di andare a piedi o in bicicletta in sicurezza restringendo la strada ed eliminando la banchina, con l’installazione in maniera pericolosa di guard rail sulla riga continua. Eliminano le corse del trasporto pubblico locale costringendoti a stare fuori 12 ore per un turno di lavoro, dove i mezzi pubblici sono inesistenti e i collegamenti sono praticamente nulli. Poi ti impongono di sottostare ad un controllo permanente ed invasivo con un limite medio di 50 km orari su un tratto di ben 4 chilometri, in una zona dove è impossibile vivere senza l’uso dell’auto.

Proprio poche settimane fa durante un interlocuzione ufficiale qualcuno mi disse che le mie proteste erano pretestuose perché “chi è che non ha la macchina in Valnerina”, riconoscendo di fatto che l’unico mezzo di trasporto disponibile è l’auto. Eppure questo accanimento non si riscontra dopo aver superato il confine con la provincia di Perugia risalendo la SS209, con immense risorse messe sulla Tre Valli umbre. Perché?

Thomas De Luca portavoce per l’Umbria e consigliere regionale Movimento 5 Stelle