L’ospedale Santa Maria di Terni protagonista al congresso congiunto delle società scientifiche italiane di Radioterapia Oncologica (AIRO), di Radiologia Medica (SIRM) e di Medicina Nucleare (AIMN). Il dottor Fabio Arcidiacono infatti è stato insignito del premio “AIRO 2024”, che viene assegnato dalla commissione scientifica al miglior contributo presentato al congresso.
L’evento si è svolto a Milano nei giorni scorsi. La struttura complessa di Radioterapia del Santa Maria, diretta dal dottor Fabio Trippa, come ogni anno è stata attivamente coinvolta con relazioni a invito, comunicazioni orali e moderazioni. La dottoressa Paola Anselmo, il dottor Fabio Arcidiacono e la dottoressa Michelina Casale, Fisico Medico alla Struttura Semplice
Dipartimentale di Fisica Sanitaria diretta dal dottor Marco Italiani, hanno presentato due importanti studi condotti dal team della Radioterapia Oncologica che, come è stato sottolineato al termine delle comunicazioni orali, potranno contribuire a cambiare quella che è oggi la pratica clinica.
Gli studi riguardano il trattamento dei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule localmente avanzato e oligo-metastatico. Entrambi gli studi valutano l’efficacia della Radioterapia Stereotassica Ablativa, una tecnica speciale di erogazione del trattamento radioterapico, di cui il Santa Maria ha ormai un’esperienza trentennale. Nel lavoro sono stati presentati i risultati di sopravvivenza e tollerabilità a 5 anni dello studio di fase II non randomizzato “START-NEW-ERA”, già pubblicato sulla rivista americana di Radioterapia Oncologica e presentato al congresso europeo di Radioterapia Oncologica (ESTRO) nel 2023 a Vienna e nel 2024 a Glasgow.
Lo studio ha arruolato più di 80 pazienti affetti da neoplasia polmonare in stadio localmente avanzato non operabili e giudicati, dal gruppo oncologico multidisciplinare della patologia toracica, non trattabili con radio-chemioterapia concomitante. Gli ottimi risultati ottenuti in termini di sopravvivenza sono paragonabili a quelli riportati nei più importanti studi di radio-chemioterapia concomitante standard recentemente pubblicati nella letteratura internazionale.
La Radioterapia Stereotassica quindi, secondo il dottor Arcidiacono e il dottor Trippa, “erogando dosi di radiazioni ablative in 5 sedute consecutive giornaliere, rappresenta una chance di cura per tutti quei pazienti con tumore del polmone localmente avanzato non resecabile che per età e/o comorbidità non possono essere trattati con le terapie standard, cioè radio-chemioterapia. Tale approccio innovativo consente però di ottenere da un lato risultati quantomeno confrontabili e dall’altro di velocizzare il tempo di trattamento in modo da renderlo fruibile anche ai pazienti più fragili”.