“Enorme preoccupazione per la situazione del sistema sanitario della nostra regione e Spoleto torni ad essere un ospedale Dea di primo livello, con tutti i reparti ”. Ad esprimerla sono stati Cgil di Perugia e Uil Umbria, riuniti in un’assemblea sabato scorso a Spoleto dal titolo ‘Spoleto: la centralità dell’ospedale per il territorio”.

“Scelte politiche non corrette e reiterate nel corso degli anni – hanno detto – fanno emergere un quadro davvero serio e sul quale bisogna intervenire subito per cercare di invertire la rotta. La cosiddetta razionalizzazione delle spese sanitarie operata dalla nostra amministrazione regionale si è invece rivelata essere nei fatti un taglio del budget investito in sanità. I fondi trasferiti al settore privato sono passati dal 7 al 17% senza produrre nessun vantaggio per i cittadini, anzi gli unici risultati sono stati meno personale, meno investimenti, meno tecnologia. Il rischio sempre più concreto è dunque quello della desertificazione del sistema sanitario”.

Criticata la riorganizzazione gestita con delibere, senza un Piano sanitario preadottato senza il coinvolgimento delle sigle sindacali. Grave la situazione anche nel territorio per i presidi ospedalieri di Spoleto e di conseguenza di Foligno. “Il primo è stato privato di alcuni dei suoi reparti più importanti mentre il secondo si trova a far fronte a carichi di lavoro ed accessi estremamente superiori rispetto al bacino di utenza per il quale era stato progettato. Non possiamo e soprattutto non può la politica regionale e locale, avere un atteggiamento ambiguo rispetto al dovere di difendere gli interessi dei cittadini che rappresentano”.

Per Cgil e Uil quindi le soluzioni sarebbero: prima del terzo polo sanitario, “riportare il San Matteo degli Infermi ad essere Dea di primo livello. Quindi procedere ad un potenziamento della medicina territoriale che deve fungere da filtro fondamentale e permettere al cittadino di recarsi in ospedale solo per le acuzie. Queste sono le basi per ripartire con un confronto costruttivo con la politica a tutti i suoi livelli. Noi ci siamo e come sempre siamo pronti a dare il nostro contributo”.

Dopo la relazione unitaria, letta da Angelo Scatena, è intervenuto anche il sindaco di Spoleto, Andrea Sisti, che ha ripercorso la sua battaglia a tutela dell’ospedale di Spoleto, mettendo in evidenza le criticità dell’operazione per come è stata impostata. “Siamo qui a difendere la nostra sanità. Era una delle migliori in Italia. Pezzo per pezzo sono stati mandati via i professionisti, non sono stati rimpiazzati da niente”, ha detto il segretario generale Uil Maurizio Molinari. “La sanità pubblica è la spina dorsale del Paese – ha detto nelle sue conclusioni il segretario generale Cgil Perugia, Simone Pampanelli – l’elemento che lo tiene insieme. Diciamo no a qualsiasi forma di presa in giro dei cittadini e del territorio”.