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Dopo l’incontro del 13 dicembre, si sono svolti 2 ulteriori incontri con la l’Assessorato all’Istruzione della Regione Umbria, il 21 e il 22, per ascoltare le ultime proposte della Regione circa il dimensionamento scolastico per il prossimo anno scolastico. Per fare chiarezza- spiega la Segretaria generale della Federazione della Uilscuola Rua dell’Umbria Lucia Marinelli- dobbiamo partire da quel Decreto Interministeriale del 30 Giugno ’23, dei Ministri Valditara e Giorgetti, che taglierà numerose autonomie scolastiche, in tutte le Regioni, nei prossimi tre anni. In Umbria si parla di 9 , ma il grosso sarà per l’a.s. 2024/25, esattamente 6. Agli incontri con la Regione, nei mesi di Luglio, Agosto e Settembre, a cui hanno partecipato anche i Sindacati, si sono delineati i criteri da seguire, che partivano dal tenere conto delle scuole sottodimensionate e dal superamento delle reggenze. Attraverso le Conferenze d’Ambito, le Province hanno portato le loro proposte alla Regione per il prossimo anno scolastico (l’accorpamento dei due istituti di Amelia, per la Provincia di Terni e gli Istituti Comprensivi di Todi-Massa Martana per la Provincia di Perugia, che seguivano i criteri stabiliti). La palla, a questo punto, è passata alla Regione per la scelta di altri 3 istituti, ricaduta tutta sul perugino (IC Sigillo-IC Valfabbrica, I.C. San Giustino Bufalini-I.C. Vinci, I.A.C. Assisi-I.C. Assisi1, tutte scuole con molti plessi e numeri di alunni superiori a 1000!). Già in questa fase ci sono state molte reazioni di studenti, personale scolastico e cittadinanze dei territori coinvolti.

Ma la storia continua: ne mancava ancora 1.

All’incontro del 22 c’è la sorpresa, la Regione propone Montecastrilli-Acquasparta, (assieme a Fabro-Allerona, subito accantonata perché i plessi sono molto distanti tra loro), istituto mai nominato in precedenza, anche perché non rientra in nessun criterio stabilito. La stessa Uil scuola, all’incontro, chiede se siano stati coinvolti i Dirigenti Scolastici, e si risponde che, alle ore 16, ancora non è stato fatto; solo i 2 Comuni sono stati interpellati. Insomma un bel pasticcio! Per di più in prossimità della delibera regionale, che scadrà a fine mese.

A questo punto la posizione della Uilscuola è stata di assoluta opposizione alla scelta.

Non si può parlare con leggerezza di tagliare autonomie scolastiche senza che non ci sia stato il massimo coinvolgimento delle scuole interessate, e parliamo di coinvolgimento di tutta la comunità scolastica, non solo dei Comuni, perché sappiamo bene che tutto questo avrà una forte ricaduta su tutto il personale scolastico e sull’offerta formativa; e poi, ve lo immaginate come sarà possibile, per un Dirigente Scolastico, gestire un istituto di 1370 alunni, su 4 Comuni e numerosi plessi, tra scuole infanzia, primaria e media?

Vedete- aggiunge la Marinelli- tutto parte dalla riforma del titolo V della Costituzione, che ha demandato alle Regioni la competenza di alcune materie in materia di istruzione, quale appunto il dimensionamento scolastico; e, ricordo a tutti, che il Disegno di Legge Calderoli, che sta procedendo, assegnerà loro delle competenze ancora più ampie e determinanti, e non oso immaginare cosa potrà succedere!

Quando la politica entra nella scuola è la fine, le scelte diventano solo dettate da linee che nulla hanno a che vedere con l’interesse alla formazione e alla crescita dei nostri giovani, e la comunità scolastica diventa solo uno strumento nelle mani di chi, di scuola, poco ne capisce e decide solo in termini ragionieristici.